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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
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Sesso orale e rischi di trasmissione: cose da sapere e falsi miti da sfatare

I consigli dell’infettivologo e le indicazioni della psicologa per affrontare con consapevolezza il sesso orale, proteggersi dai rischi e superare le convinzioni errate più diffuse

Sesso orale e rischi di trasmissione: cose da sapere e falsi miti da sfatare
Ph Deon Black Via Unsplash
 

Il sesso orale è una componente comune della sessualità, spesso vissuta con spontaneità e senza particolari misure di protezione. Sebbene non sia tra le modalità a maggiore rischio per la trasmissione dellHIV, può esporre – in determinate condizioni – anche a questo virus, oltre che a numerose infezioni sessualmente trasmissibili (IST). La sua percezione come pratica sessuale secondaria” contribuisce a ridurne lattenzione sul piano della prevenzione e dellinformazione, sia a livello clinico che relazionale.

Tuttavia, un rapporto congiunto dellECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e dellISS ha segnalato, tra il 2018 e il 2023, un aumento costante delle diagnosi di gonorrea, sifilide e clamidia in sede oro-faringea, soprattutto nei soggetti sotto i 30 anni, con una quota rilevante di trasmissioni legate a rapporti orali non protetti.

«Il rischio di trasmissione dellHIV tramite sesso orale è biologicamente plausibile ma clinicamente non rilevante», spiega il dottor Giovanni Guaraldi, medico infettivologo dellAzienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e professore ordinario UniMore. «In pratica è così basso che non si raccomanda il test HIV dopo rapporti orali, salvo in caso di eiaculazione in bocca o presenza di ferite o ulcere sanguinanti nel cavo orale».

Diverso, però, è il discorso per altre infezioni sessualmente trasmissibili (IST) come gonorrea, sifilide, clamidia, herpes e HPV, che possono trasmettersi con relativa facilità anche attraverso il sesso orale, sia in chi lo pratica sia in chi lo riceve. «Il rischio maggiore riguarda chi stimola con la bocca – precisa Guaraldi – soprattutto se presenta gengiviti, lesioni o infezioni attive. Ma anche chi riceve può essere esposto, in particolare per le IST diverse da HIV».

In presenza di rapporti occasionali, multipli o non protetti, luso del preservativo durante il sesso orale rappresenta una misura utile di prevenzione. Lo stesso vale per le barriere orali (come il dental dam), soprattutto per la stimolazione orale della vulva o dellano. Anche se poco utilizzate, queste barriere offrono una protezione efficace contro molte IST.

«Il profilattico va scelto con attenzione – raccomanda linfettivologo – controllando la data di scadenza, conservandolo correttamente, applicandolo dallinizio del rapporto e utilizzando lubrificanti adatti. In commercio esistono materiali alternativi al lattice e misure diverse: è importante trovare quello più adatto a sé. Chi ha allergie può optare per quelli in poliuretano o poliisoprene, e non esiste un unico modello migliore”: è utile testare più opzioni per trovare quella più confortevole ed efficace».

Anche luso scorretto del preservativo può ridurne drasticamente lefficacia. «Gli errori più frequenti – aggiunge Guaraldi – includono lutilizzo di profilattici scaduti o danneggiati, la loro applicazione tardiva (cioè non dallinizio del rapporto), luso di lubrificanti oleosi che danneggiano il lattice, la conservazione impropria – ad esempio in tasca o nel portafoglio – e la rimozione non corretta dopo leiaculazione. Tutti questi fattori possono compromettere la protezione».

Secondo la Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa Rossella Benedicenti, le ragioni per cui il tema è spesso trascurato sono molteplici, e spesso legate a falsi miti difficili da scardinare. «Il sesso orale viene ancora percepito come non vero sesso”, quindi privo di rischi. Molti lo considerano sicuro se non c’è eiaculazione, se il partner è “pulito” o se si fa con Se si fa con un* partner stabile. Ma la realtà biologica è diversa».

Anche la fiducia nella monogamia, aggiunge, è spesso sopravvalutata. «Ci si fida a tal punto del partner da non sentire la necessità di proteggersi, anche in assenza di test recenti. Questo porta a ignorare il rischio di infezioni silenti, come lHPV orale». Un altro ostacolo è di natura relazionale e simbolica: «Molte persone associano il profilattico a uninterruzione dellintimità, a un gesto innaturale o addirittura a una mancanza di fiducia. Proporre una protezione viene vissuto come sospetto o rifiuto». E tra i più giovani, il problema si complica. «C’è un forte timore di risultare inesperti o incapaci – spiega Benedicenti – e qualsiasi passaggio che può interferire con limmagine di competenza sessuale viene evitato. Lintroduzione del preservativo viene così vissuta come una minaccia al successo della prestazione».

Eppure, conclude, è possibile ribaltare questa prospettiva. «Molti, una volta informati, riferiscono un senso di maggiore controllo e sicurezza nelluso delle protezioni. Questo riduce lansia da rischio, aumenta la fiducia reciproca e migliora persino la qualità della relazione sessuale».

Per migliorare la comunicazione sul tema, secondo Benedicenti, è essenziale evitare toni catastrofisti o moralistici, e adattare il linguaggio al contesto. «Bisogna validare i punti di vista delle persone e proporre la prevenzione come gesto di rispetto e cura reciproca, non come imposizione. Il messaggio può essere: mi fa sentire più tranquillo/a se troviamo insieme un modo per proteggerci”. In questo modo la protezione diventa un obiettivo condiviso, non una barriera relazionale».

In Emilia-Romagna, è possibile ricevere informazioni affidabili e supporto in spazi dedicati, come i consultori, i centri per la salute sessuale e i servizi di medicina generale. Le ASL territoriali offrono percorsi di ascolto individuale o di coppia, e gli ambulatori di malattie infettive presenti negli ospedali pubblici garantiscono consulenze specialistiche e accompagnamento alla prevenzione.

Per approfondire questi temi e consultare contenuti specifici, vi invitiamo a esplorare le sezioni tematiche del nostro sito, con informazioni pratiche e riferimenti utili per lintero percorso di prevenzione e cura di Hiv e IST. 

Ultima Modifica: 02.09.2025 - 11:24