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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di paolo del 13/10/2002

Scheda quesito

Nickame:
paolo
Data:
13/10/2002
Quesito:
Chiedo perdono, ma vorrei evidenziare come dalla ricerca di chiarezza, tramite diversi siti internet dedicati all'aids, si acquisisce invece un quadro nient'affatto uniforme su alcuni aspetti, molto specifici, delle modalità di contagio. Il disappunto aumenta quando le discrasie si riscontrano addirittura nell'ambito della stessa fonte. Sto parlando del contagio mediante contatto cutaneo in caso di lesioni non evidentemente sanguinanti, sulla pelle. Personalmente l'idea che mi sono fatto è che il dr. Tizio e Caio non si sente di sbilanciarsi sull'argomento per non prendersi la responsabilità di dire "non fare il test" preferendo trincerarsi dietro "le scarse probabilità di contagio" oppure evitando il problema dicendo che se anche esiste uno 0,001 probabilità, il caso è da considerarsi a rischio. Invece chi risponde dietro lo "schermo" dell'Istituzione (Ministero della Salute, numero verde) non rispondendo a titolo personale, può tranquillamente permettersi di essere realista dicendo: non solo le lesioni devono essere abbondantemente sanguinanti ma il contatto deve essere diretto, cioè non - come nel mio caso - con il preservativo perchè IN OGNI CASO la quantità di liquido infetto sul profilattico sarebbe insufficiente. Ed il bello è che sul sito del Ministero, nel caso specifico si parla di rischio presente anche se basso. E allora ? Che significa? Io posso tranquillamente infettare il coniuge sentendomi tranquillo della risposta del n. verde oppure devo, come comodamente dicono molti, fare il test per una questione di stato d'animo personale, (da interpretare nel senso di garantire l'incolumità di terzi). Ora possibile che da questa situazione non se ne esce? Allora una volta per tutte: se la pellicina (caso più comune, delle dimensioni di una capocchia di spillo o poco più) non sta evidenziando un seppur minimo sanguinamento (es. dopo 10, 15 minuti dal sanguinamento il fazzoletto usato per tamponare, non evidenzia la benchè minima traccia visibile ad occhio nudo di sangue, anche se magari spremendo, il sangue esce di nuovo non essendosi ancora formata la crosta) a cosa siamo di fronte? SIcuramente qualcuno dirà:trattasi di interruzione dello stato di continuità della pelle: rischio basso, o teorico (fate voi). Molti dicono: in assenza di sanguinamento spontaneo in atto non c'è rischio (anche il sangue in via di coagulazione, fornisce già protezione?). Inoltre: ho capito bene che sul fatto della non rischiosità del contatto indiretto - preserv. fazzoletti - c'è invece una unanimità di pareri? Mi scuso per lo sfogo, e ringrazio chi mi ha letto, e magari risposto.
Risposta di :
Gentile navigatore, mi scuso per il ritardo della risposta motivato da problemi tecnici e organizzativi. Occorre precisare che l'apetto biologico dell'infettività di HIV non necessariamente è rilevante dal punto di vista clinico. Da clinico ti rispondo che la modalità di infezione tramite contatto con cute non sanguinante non è significativa. Dr. Giovanni Guaraldi