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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di whodonit del 22/03/2024

Scheda quesito

Nickame:
whodonit
Data:
22/03/2024
Quesito:
A seguito di un rapporto che io ritengo a rischio, decido di recarmi in pronto soccorso per cominciare profilassi post-esposizione. Per contesto: rapporto anale insertivo con preservativo, dopo alcuni minuti trovo sangue sul preservativo, che rimane però integro. Al PS mi danno PEP (14h post-esposizione) e mi fanno prelievo per testare il mio stato di salute al giorno zero. Non avendo mai avuto incidenti del genere ed essendo la mia prima esperienza di PEP, inizio una ricerca estenuante su internet che innesca in me uno stato di ansia fuori controllo (sopratutto perché ci sono davvero una quantità di opinioni e "informazioni" contrastanti da far venire il mal di testa). 1) sia medico dell'ambulatorio di malattie infettive sia il numero verde per hiv/aids mi dicono che il rischio è minimo anche se il rapporto fosse non protetto, anche se questa cosa non riesco proprio a capirla visto che ci è stato insegnato che basta un rapporto a rischio per prendere l'hiv (nessun problema da parte mia, mi va bene fare sesso protetto). Inoltre, al numero verde l'operatore mi dice di essere abbastanza stupito e di non aver mai sentito di una situazione del genere (che lui definisce bizzarra) con la necessità di inizio percorso PEP. Ad ogni modo decido di continuare la terapia visto che non sto avendo nessun effetto collaterale. 2) Dopo 7gg lavorativi chiamo ambulatorio per capire quando ritirare il mio referto (visto che non ho lasciato un numero di telefono anche se è stata aperta una cartella clinica e non mi hanno dato appuntamento per ritiro). Mi chiedono se mi hanno dato un codice, cosa che non hanno fatto, e ovviamente data la riservatezza del test il personale al telefono non ha voluto nemmeno far dire il mio nome per capire se i referti sono pronti. Ovviamente su FSE non ci sono perché non possono essere caricati sempre per motivi di privacy (da quello che ho capito, giusto?). Sempre al numero verde, l'operatore mi dice che visto il tempo trascorso posso stare abbastanza tranquillo perché la struttura sanitaria si sarebbe preoccupata di contattarmi in caso di positività e mi avrebbero trovato anche senza numero di telefono. Ma allora io non capisco, ti chiamano o non ti chiamano? Come funziona la riservatezza ed è mai possibile che le linee guida cambino da struttura a struttura? Cosa dovrei fare dovrei presentarmi in ambulatorio e basta visto che non dicono "passa questo giorno"? Non voglio neanche intralciare il lavoro dei medici o chiamarli in continuazione. Sicuramente tutto questa reazione spropositata nasce anche da un po' di stress lavorativo molto forte in questo periodo ed un episodio di 8 anni fa dove il mio medico di base scambia un'infezione batterica allo stomaco per sintomatologia hiv e mi fa un vero e proprio terrorismo psicologico durato mesi fino alla scoperta dell'infezione e tutti i risultati hiv negativi). Rileggendo, sembra più uno sfogo che un quesito chiaro e chiedo scusa per questo. Nonostante ciò magari sarebbe utile riuscire a fare chiarezza su alcuni punti, almeno per imparare a seguire una prassi quando ci si scontra con un sistema in cui sembra molto difficile districarsi. Grazie in anticipo, E.
Risposta di :

Buonasera whodonit,

abbiamo letto con attenzione i tuoi dubbi e perplessità. Circa il rapporto sessuale descritto on essendoci stata rottura del preservativo non si figura un rischio di infezione. La PEP non era indicata. Nell'eventualità in cui si dovesse ripresentare un evento simile, in cui ci sia un evento a rischio per trasmissione HIV, bisogna presentarsi al PS più vicino per valutare necessità di una PEP, così da iniziarla il più presto possibile. Consigliamo di continuare ad utilizzare il preservativo che risulta essere uno dei migliori strumenti di prevenzione per le malattie sessualmente trasmissibili.


Cordiali saluti

Dott. M. Mantovani

Prof. G. Guaraldi