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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di marci del 05/03/2004

Scheda quesito

Nickame:
marci
Data:
05/03/2004
Quesito:
Gentile dottore, Le scrivo da una grande citta' della Lombardia per esporLe il mio problema. Quasi quattro anni fa ho avuto 2 rapporti vaginali non protetti con una persona che mi ha sempre assicurato di non essere HIV+. Da allora non ho più avuto rapporti a rischio. Non fidandomi però dello stato sierologico della persona mi sono sottoposto a test per accertamento dell'HIV dopo 24, 28 e 30 mesi. Ho eseguito 3 tests (in realtà 4 perchè nell'ultimo caso c'era anche, oltre al normale MEIA, la ricerca dell'antigene p24) tutti con esito negativo. Tenga conto che a 40 giorni da quei rapporti ho avuto febbre alta e da un po' di tempo, da quasi 8 mesi mi capita di avere a volte (un'ora al giorno diciamo) una specie di bruciore-prurito al glande. Per togliermi ogni dubbio mi sono recato dal mio medico di fiducia che mi ha rassicurato. Non contento mi sono anche recato da un dermatologo che mi ha detto che non si tratta di candida ma di glossite e balanite. Essendo molto ansioso gli ho chiesto se si potevano collegare queste manifestazioni ad un infezione da HIV , pur con 4 test negativi. Lui mi ha chiesto dove gli avessi fatti e quando ha saputo che erano stati eseguiti in cliniche private regolarmente accreditate dalla ASL, in cui i pazienti vengono sottoposti prima di interventi anche al test HIV, mi ha risposto che in questi centri i test non sono attendibili per niente. Secondo lui l'unico luogo che garantisce l'attendibilità è solo ed unicamente l'Ospedale pubblico della citta'(addiritura neanche quelli dei paesi limitrofi). A me pare che i kits farmaceutici siano gli stessi e che nessun ente ospedaliero possa elaborare una propria metodica di screening. Non e' cosi'? Le chiedo, per favore, se anche Lei è di questo parere e se dovrei recarmi all'Ospedale perchè i test da me eseguiti sono privi di significato. Aggiungo poi che sentendomi un linfonodo gonfio mi sono recato anche da un endocrinologo che mi ha prescritto alcuni esami. Sono stati rilevati anticorpi contro la mononucleosi ma non l'infezione (probabilmente gia' eliminata). Ho fatto anche un emocromo (tutto in ordine) ed ho notato che rispetto ad un emocromo precedente (un anno fa) i linfociti sono saliti pur rimanendo all'interno del range. Le chiedo: - possibile che i sintomi dopo i 40 giorni dal rapporto fossero mononucleosi? - il fatto che i linfociti siano saliti rispetto ad un emocromo precedente non conferma indirettamente i test HIV da me eseguiti? - e se avessi la candida genitale significherebbe essere affetto da HIV o e' una patologia comune? La ringrazio di cuore per il Suo aiuto ed aspetto una Sua risposta. Grazie ancora e distinti saluti,
Risposta di :
Gentile Marci i test da lei eseguiti a distanza di 24,28 e 30 mesi dal contatto a rischio, con esito negativo, hanno valore definitivo e non devono essere ripetuti se sono stati eseguiti presso laboratori privati certificati ed accreditati. Per avere questa informazione con certezza è quindi consigliabile contattare direttamente il laboratorio a cui si è rivolto per eseguire questi accertamenti. Le confermo comunque che tutti i kit del commercio sono oggi automatizzati quindi ogni laboratorio che esegue indagini sierologiche ELISA, se segue le indicazioni del kit, difficilmante può generare errori materiali nell'esecusììzione del test o nella sua interpretazione. Le modificazioni dei linfociti non hanno alcun valore patologico e rientrano in quelle variazioni di adattamento dell'organismo agli stimoli esterni. Non è possibile datare con precisione l'infezione da EBV con gli esami a disposizione,soprattutto perchè questo virus che è molto diffuso può causare infezioni in qualunque età della vita e può andare in contro a ripetute riattivazioni come fanno i virus dell'Herpes. Solo le infezioni da Candida ripetute e poco sensibili alle terapia antifungina possono essere spia di una infezione da HIV non ancora diagnosticata. Cordiali saluti. Dr.ssa Vanzini. Dr. G. Guaraldi