Scheda quesito
- Nickame:
- pauranera
- Data:
- 01/03/2004
- Quesito:
- Aiutatemi stò impazzendo!!!!
nel settembre scorso ho penetrato analmente senza preservativo il mio partner, poi accortomi della schicchezza mi sono fermato. così dopo poco sono stato penetrato a mia volta senza preservativo per pochi attimi.
senza eiaculazioni e perdite di sangue mi sembrava nonn fosse preoccupante.
poi a fine novembre pensavo di avere lo scolo ho fatto il test e sono risultato negativo all'hiv mi hanno dato del ciproxin e mi hanno riscontrato la clamidia mi hanno dato 2 pastiglie di cui non ricordo il nome. la mia paura è che al 22 dicembre ho fatto le analisi del sangue e mi hanno trovato i linfociti aumentati come valore e le transaminasi, per altro mai state regolari, aumentate sensibilmente
dopo i markers per le epatiti a b c sono risultato negativo a tutte e tre. questo inalzamento dei linfociti può essere dovuto ad un contagio da hiv?
nel mese di dicembre per la paura ho cominciato a non mangiare e comparsa febbre a 37.5 max 38.5 fissa scomparsa il 3 di gennaio.
mi sto torturando mentalmente, perchè via internet raccogli delle informazioni, ma non sono medico, e qualsiasi sintomo lo riconduco all'hiv.
premetto che proprio in quei mesi attraversavo e attraverso un periodo di forte stress per il lavoro, la paura di aver contagiato la mia compagna.
è stato il mio ultimo rapporto omosessuale.
cosa posso fare!
non ce la faccio più aiutatemi!!!
ringrazio anticipatamente
roberto
- Risposta di risponditore non trovato:
- Salve Pauranera,
ci scrive di aver avuto un rapporto anale omosessuale attivo e passivo non protetto nel settembre 2003: successivamente ha manifestato i sintomi di una uretrite da Chlamidia, trattata con antibiotici; ci racconta poi di aver eseguito un test HIV a distanza di circa 2 mesi dal rapporto (risultato negativo) e degli esami bioumorali in cui ha riscontrato un aumento dei linfociti e delle transaminasi (con valori già in precedenza alterati): i markers epatite sono risultati negativi.
Un test HIV può considerarsi definitivamente negativo solo se ripetuto a tre mesi dall'ultimo rapporto a rischio: anche se la maggior parte delle sieroconversioni avviene entro i due mesi (più del 95%), l'indicazione è di ripetere un altro test per avere la certezza definitiva.
Per quel che riguarda i sintomi che ha accusato a dicembre, non paiono riconducibili ad una infezione acuta da HIV, innanzitutto perchè questa si manifesta dopo 2-6 settimane dal contatto a rischio, poi perchè le caratteristiche cliniche sono diverse.
La linfocitosi (aumento dei linfociti nel sangue) accompagna molte malattie virali e non è correlata alla fase acuta dell'infezione da HIV: HIV infatti distrugge un tipo particolare di linfociti, chiamato CD4, che quindi diminuisce nel sangue.
Per quel che riguarda le transaminasi aumentate, non è possibile senza altri accertamenti e senza conoscere le sue abitudini di vita, formulare ipotesi diagnostiche: le consiglio pertanto di recarsi dal suo medico di base, per approfondire il problema.
Riassumendo: è indicato che esegua un test hiv, che a distanza di tre mesi (nel suo caso anche di più), le darà certezza di diagnosi.
Saluti.
Dr.ssa C.Cappi