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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di paul 73 del 12/02/2004

Scheda quesito

Nickame:
paul 73
Data:
12/02/2004
Quesito:
Caro prof Guaraldi beato lei che sta a San Francisco. Non ho capito una parte della sua obiezione sulla diatriba PCR o ELISA , in caso di infezione acuta. Quando dice che i pazienti che presentavano sintomi di infezione retrovirale con Elisa negativo, sarebbero comunque stati consigliati di ripetere il test dopo una settimana cosa intende. Che il test in quel caso avrebbe dato un esito certamente positivo dopo 7 giorni rendendo inutile la Pcr. Comunque nell'articolo da lei riportato i casi di negatività con ELISA mi sembrano davvero tanti. Ma i pazienti erano tutti con presunto contatto a rischio recente (entro un mese), e poi a cosa si riferisce quando precisa che alcuni negativi avevano altra malattia infettiva in corso, forse questo ha potuto falsare il risultato dell'ELISA? ?. Comunque non ha risposto ai quesiti che più mi premevano: 2)Lei PERSONALMENTE E SINCERAMENTE si fiderebbe di più di una PCR a 14 giorni NEGATIVA o DI UN ELISA III Generazione NEGATIVO a 35 giorni dal contatto a rischio?. 2) E' possibile che un Elisa negativo a 30-35 giorni diventi positivo a 50, o in questo caso al controllo a 30-35 dovrebbe essere CERTAMENTE almeno DUBBIO o INDETERMINATO?. Grazie e le raccomando i due quesiti finali. Un caro saluto
Risposta di :
Gentile Paul, i pazienti con sintomi di infezione acuta da HIV sieroconvertono al test ELISA abitualmente nell'arco di una settimana. Abitualmente i pazienti PCR positivi con ELISA ancora negativa presentavano segni clinici di altre malattie a trasmissione sessuale in atto tale da renderli identificabili come pazienti ad alto rischio clinico e pertanto da dover essere monitorati. Rispetto agli altri quesiti: 1. ritengo più specifico un test ELISA a 35 gg. 2. sono descritte rare sieroconversioni ELISA oltra il 30° giorno, abitualmente si evidenzia comunque in anticipo una rsiposta indeterminata che impone al laboratorista l'indicazione di ripetere il prelievo monitorando il paziente nel tempo. Cordiali saluti. Dr. G. Guaraldi