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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di albybo del 11/02/2004

Scheda quesito

Nickame:
albybo
Data:
11/02/2004
Quesito:
gent.mo dott Guaraldi, volevo ringraziarla per la precisa risposta al mio precedente questito. Il suo parere e quello di un altro medico che ho consultato ieri mi hanno convinto a ritornare al centro ove mi avevano prescritto di iniziare la terapia ed esprimere tutti i miei dubbi la riguardo. Morale della favola, mi rifaranno gli esami tra un paio di settimane per verificare il tutto, ma mi hanno anche anticipato che se la viremia sara cosi alta di nuovo la terapia va fatta, a prescindere dal numero cosi elevato di cd4. Mi hanno anche "sgridato" perche non mi sono fidato ciecamente di loro..... ma, dicio io e senza polemiche, meno male che non mi sono fidato. Le chiedo brutalmente, ma se io decidessi di cambiare centro, posso farlo liberamente? Quale è la prassi? Le chiedo inoltre: mi è stato detto che con i miei valori (cd4 >350 e viremia >55.000) statisticamente si ha l'evoluzione verso la malattia del 30% dei pazienti in 3 anni. E' cosi? E se e cosi, vuol dire che potrei anche NON ammalarmi? Perche allora inziare una terapia cosi precoce? Le chiedo infine: una cosi alta viremia ha altri effetti collaterali nell'organismo, oltre alla caduta del numero di cd4? In sostanza, posso stare tranquillo anche con cosi tanto virus nel sangue se i miei CD4 restano > a 350? Grazie
Risposta di :
Gentile Albybo, la mia risposta configurava un parere scientifico peraltro basato su prove di evidenza e sull'esperienza personale. Se lei desidera una presa in carico della sua situazione clinica presso l'ambulatorio di Malattie Infettive dell'Azienda Policlinico di Modena, può farlo liberamente essendo un ambulatorio pubblico del Sistema Sanitario Nazionale. Questo però trascende il servizio che noi offriamo su internet. Rimango piuttosto rammaricato nel pensare che rapporto medico-paziente possa ancora essere considerato un percosro unidirezone il cui il medico sa tutto e il paziente ubbidisce e non piuttosto un percorso comune tra il medico e il paziente che concordono in strategie comuni. Dr. G. Guaraldi