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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di luciano del 21/01/2004

Scheda quesito

Nickame:
luciano
Data:
21/01/2004
Quesito:
URGENTE Gorizia, 21 gennaio 2004 Scrivo essenzialmente per rassicurare mio padre: in seguito a un incidente, ha subito una trasfusione. Attualmente è in fase depressiva e si è "convinto" di aver rischiato il contagio da Hiv e teme ogni occasione di contatto con il sangue. Adesso vuole sottoporsi al test. Mi sono rivolto al numerdo verde del ministero e mi hanno detto. 1) è estremamente improbabile un contagio da trasfusione; 2) suo padre faccia pure il test dopo 6 mesi, per tranquillizzarsi; 3) nella vita di relazione, il contagio via sangue si può avere quando vengono a contatto due ferite aperte e sanguinanti, ferite "da punti", o quando ci si ferisce con un oggetto tagliente, lo si "ricopre" di sangue e l'oggetto, con il sangue visibile a occhio nudo, è subito usato da un'altra persona che si ferisce a sua volta. Mi confermate queste informazioni? Grazie, mostrerò a mio padre la vostra risposta scritta. E speriamo bene.
Risposta di risponditore non trovato:
Caro Luciano, possiamo confermarti le informazioni che hai ricevuto dal numero verde del Ministero. Ogni sacca di sangue che arriva nei centri trasfusionali viene testata per HIV e chi dona il sangue viene sottoposto ad esami annuali per controllare lo stato di salute. La normale vita di relazione non espone a rischi: affinchè avvenga il contagio occorre infatti che sangue o sperma infetti vengano in diretto contatto con ferite aperte (sanguinanti, non cicatrizzate) o con le mucose. Nel caso questo non sia sufficiente a tranquillizzarlo, tuo padre può sempre sottoporsi al test, facendo però attenzione a non iniziare un circolo ansiogeno in cui occorrono sempre nuovi ed ulteriori tests per verificare il proprio stato di salute. Cari saluti, Dott.ssa Claudia Galli, Dott.ssa Chiara Vallini, Dott.ssa Cinzia Cappi