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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di pauroso58 del 16/01/2004

Scheda quesito

Nickame:
pauroso58
Data:
16/01/2004
Quesito:
Egregi dottori, vorrei fare una riflessione. E' ormai assodato che per evitare il contagio da hiv vi siano 3 situazioni : 1) non fare sesso; 2) fare solo sesso sicuro (masturbazione); 3) avere un rapporto monogamo e fedele. Il rischio infatti c'è anche usando il preservativo (che potrebbe rompersi). Ora sono più di venti anni che è comparso il virus e nel modo vi sono stati miliardi e miliardi di rapporti perchè non mi sembra che il comportamento delle persone rispetti le 3 situazioni sopracitate. (Anzi rapporti clandestini, infedeltà, prostituzione di tutti i tipi è sempre al massimo). Allora mi chiedo come mai nonostante i miliardi di possibilità di contagio, almeno nei paesi industrializzati si contano appena qualche milione di infettati? La risposta potrebbe essere che il rischio è molto minore di quello che si è fatto credere e che a qualcuno ha fatto comodo l'allarmismo. Cosa ne pensate?
Risposta di :
Gentile utente, la sua riflessione non è discordante dai dati che lei stesso porta: nei paesi industrializzati infatti, la trasmissione del virus hiv non è così elevata come i comportamenti sessuali potrebbero far sospettare. Sicuramente il virus HIV non si trasmette con facilità in tutte le occasioni in cui ne esiste il rischio. Non dimentichiamoci però che lo scenario epidemiologico a cui assistiamo nel mondo industrializzato è sostanzialemnte diverso da quello dei paesi in via di sviluppo. In una prospettiva planetaria HIV è e continuerà ad essere una delle più grandi pandemie della storia dell'unamità. Oltre 40 milioni di persone affette non sono uno scherzo. In alcune metropoli africane il 50% delle donne gravide sono malate, i giovani adulti, che rappresentano la classe dirigente, sono davvro decimati. HIV oltrepassa largamente il problema sanitario diventando una delle principali cause di povertà e talora un vero problema demografico. Ma anche se vogliamo rimanere nella nostra realtà locale (come fa ad esistere una realtà locale in un mondo globalizzato?) non dimentichiamo che l'infezione da HIV è trattabile ma a tutt'oggi non eradicabile. E' indubbio che le campagne di prevenzione, i controlli sul sangue donato, l'accesso ai farmaci antiretrovirali per tutti e alle donne gravide HIV positive, le campagne di riduzione del danno per i tossicodipendenti e i sex workers, l'educazione sanitaria per promuovere il sesso sicuro, lo screenong delle perone con malattie a trasmissione sessuale sono e rimangono i capisaldi per ridurre la trasmissione di HIV. Tutto questo però da solo non basta. Occorre una informazione, una consapevolezza individuale del rischio e una modifica dei comportamenti a rischio per cambiare le sorti di una epidemia che si può arginare. Questo è l'obiettivo del counselling HIV ed è quello che cerchiamo di fare anche con questa piccola esperienza su internet. Non c'è niente di peggio che pensare che l'infezione da HIV sia ineluttabile, a chi tocca, tocca. Non è così e non ci possiamo rassegnare se continuano ad esserci nuovi casi di infezione. Non si tratta quindi di ridimensionare il problema dell'infezione hiv, né al contrario, di fare allarmismo. Ogni volta che comunichiamo un test HIV positivo partecipiamo a un dramma non solo individuale ma anche per l'intera comunità. E' qundi importante continuare a sensibilizzare, prevenire, proporre l'accesso al test HIV e al counselling come strumenti quotidiani per una educazione alla salute. Saluti. Lo staff di Helpaids