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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di andrea del 31/03/2003

Scheda quesito

Nickame:
andrea
Data:
31/03/2003
Quesito:
Gradirei il parere di un esperto sulla mia situazione (magari per email). Non ho MAI avuto rapporti sessuali a rischio. Frequento la mia ragazza (solo lei) da 6 anni e fino a Venerdì scorso non mi sono mai posto problemi, dal mio punto di vista personale, sull'HIV. Un mio caro amico (di origine marocchina) che conosco da 6 anni, qualche giorno fa mi ha chiesto di fargli un'iniezione di antidolorifici (che gli erano stati prescritti dal dentista in seguito all'asportazione di un dente del giudizio). Senza remore gli ho fatto l'iniezione (visto che io le so fare dal momento che mio padre soffre di una forma di artrite reumatoide e che spesso sono io che gli faccio le iniezioni di cortisonici e altri farmaci) e, MALAUGURATAMENTE, reinserendo il cappuccio all'ago (lo so che non è da professionisti) mi sono punto il polpastrello del dito indice. Il mio amico è uno che potremmo definire un "donnaiolo" e, in seguito all'accaduto, ho insistito più volte sul fatto di dirmi se si fosse mai sottoposto ad un test HIV o se quantomeno si fosse esposto a situazioni a rischio. Dopo due giorni mi ha confessato di aver avuto numerosi rapporti senza precauzioni e che... sì aveva intenzione di fare il test ma finora non ne aveva avuto il coraggio. Oggi stesso l'ho convinto a sottoporsi al test. Insieme siamo andati al centro prelievi e il risultato arriverà la settimana prossima. E' inutile dire lo stato di ansia e angoscia che personalmente sto provando. Fermo lasciando che ho effettuato lunghe ricerche su internet in questi 2 giorni e che so che per quanto mi riguarda è ancora troppo presto per sottopormi a mia volta al test, assumendo che lui risulti sieropositivo all'esame, quante possibilità ho di essere stato infettato a mia volta? So che forse è una domanda mal posta e un pò assurda in questa sede, tuttavia ho letto di stime tra gli operatori sanitari di un fattore rischio dello 0.3 %, ma trattandosi di una stima media non ci si può certo fidare... Per farmi meglio capire cercherò di descrivere le modalità in cui è avvenuto l'incidente. La 'puntura' potrebbe essere ritenuta superficiale, credo che la punta dell'ago non fosse penetrata completamente nel dito (o, nel caso fosse penetrata tutta, posso dire con certezza che più della punta non è sicuramente entrato), dato che il punto colpito era poco al di sopra dell' 'attaccatura' tra falange e falangetta, dalla parte di quest'ultima (in sostanza lo "strato di carne" nel mio caso lì è molto sottile). Per effetto incondizionato ho ritratto immediatamente la siringa ma ovviamente è fuoriuscito sangue per un pò. Ho disinfettato con cotone e Citrosil ma al momento non vi avevo dato tanto peso. Non credo che l'ago fosse (almeno visibilmente) eccessivamente sporco di sangue dopo l'iniezione dato che l'iniezione, che ho fatto sul gluteo dell'amico, stranamente non ha causato la benchè minima fuoriuscita di sangue da parte sua. Certo ci sarebbe potuta essere la rottura di qualche vaso in profondità o altri fattori ancora, ma purtroppo questo non so dirlo non essendo un medico. Lui è visibilmente preoccupato, anzi direi impaurito (credo che sia più che convinto di essere HIV+) anche se gode attualmente di ottima salute e personalmente non mi ero mai posto il problema in questo senso, almeno fino ad ora (e nemmeno lui credo). Personalmente non riesco a chiudere occhio e a pensare ad altro, e devo dire che, a partire da quella sera, e per tutto il sabato, la domenica e il lunedì successivi (cioè almeno fino a ieri) ho avvertito un leggero senso di malessere (leggermente febbricitante) e debolezza (che tra l'altro potrebbero essere dovuti ad una specie di involontario "bagno fuori stagione" che avevo subito il giovedì scorso in occasione dl mio compleanno) . Non so se sono solo paranoico o cosa, il problema è che non riesco a pensare ad altro e credo che questa settimana (in attesa dell'esito) sarà proprio un inferno. Assumendo, poi, che lui risulti positivo, credo che la sofferenza si prolungherà per altri 2 o 3 mesi (da quanto ho capito) finchè non potrò sottopormi io stesso al test. Nel frattempo accoglierei con immenso piacere il parere obiettivo (per quanto sia possibile a partire da questa descrizione scritta) di qualcuno di esperto. Data la mia situazione attuale, per ora non me la sento di parlarne di persona ancora con nessuno. Ringraziandovi vi prego di aiutarmi, almeno per il momento...
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Andrea, scrive di essere angosciato a seguito della puntura occasionale con un ago usato per una inezione ad un amico che lei ritiene avere comportamenti a rischio di infezione da HIV. Il suo stato di apprensione e malessere è comprensibile, non possiamo negarle che quanto descrive l'abbia esposta ad un rischio di infezione: tale sarà naturalmente ridimensionato se il suo amico risulterà sieronegativo. E' in ogni modo indicato in considerazione del periodo finestra, che esegua il test hiv, il quale le darà una risposta definitiva a 3 mesi dal contatto a rischio. Saluti Dr.ssa C.Vanzini, dr.ssa C. Galli