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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Stardust2000 del 21/01/2003

Scheda quesito

Nickame:
Stardust2000
Data:
21/01/2003
Quesito:
Gentile staff, vi ringrazio per aver risposto prontamente alle mie domande. Mi dispiace esservi sembrata più preoccupata di professionalità e di serietà quanto non lo sia del mio amico. La verità è che sono tanto amareggiata dalla vita e non c' è giorno in cui non pensi non solo al mio amico,ma a tutti coloro che hanno a che fare con la sofferenza e la malattia. Mi chiedete cosa pensi il mio amico e cosa senta...vi rispondo che mi piacerebbe saperlo e poterlo aiutare (per fortuna comunque nessuno di noi amici o dei parenti l' ha mai lasciato solo con il suo problema,anzi,siamo tutti super affezionati e ci vogliamo bene a prescindere dall' hiv) solo che come ho già detto ha una forma gravissima di Leucoencefalopatia multifocale progressiva che lo porta a malapena a riconoscere il suo compagno. Che dire:mi sento impotente,e forse per questo sono così piena di rabbia,tristezza..vorrei urlare. Mi chiedo PERCHE' se ne sia accorto così tardi,perchè esiste questo maledetto virus,perchè non si trova un vaccino e tanti altri 1000 perchè a cui MAI troveremo risposta.. Credo che quello che mi abbia fatto "crollare" davvero di brutto sia quella caratteristica tipica di molti studenti di medicina e figli di medici come me (purtroppo)..ossia la pretesa di riuscire ad aiutare tutti,di salvare tutti e di non vedere mai qualcuno dei propri cari malato senza trovare una spiegazione... Confesso di aver messo in discussione tutti i 5 anni di Medicina che ho alle spalle...è come se avessi creduto nella Scienza come se fosse stata una religione,e questo è un grande errore,perchè niente è sicuro e le "certezze" non esistono. Cosa aggiungere?Mi sono svegliata dal Mondo rosa e fiori ed è un bene,anche se fa male. Dal canto mio ogni due giorni vado a fare assistenza ad S.(il mio amico) e lo incito a mangiare,aiuto il suo compagno a cambiargli i pannolini e gli faccio sentire la mia pancia(sono incinta). Ogni tanto mi chiamano e con il mio ragazzo li raggiungiamoa casa,carichiamo la sedia a rotelle nella mia macchina e si va in un caffè e si beve un caffellatte insieme. La vita continua a scorrere ed ho imparato anche da voi che forse a volte questo tacito accordo di "credere che non sia successo niente"e "fare finta che tutto sia come prima" faccia molto più bene che starsela a prendere con i miei quasi colleghi non troppo sinceri e buttarsi giù di morale. E la speranza è davvero la terapia migliore. Grazie di cuore e scusate ancora la mia irruenza e lo sfogo della lettera precedente. Stardust2000
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Stardust2000, non serve che si scusi con noi: ha espresso delle sue emozioni e ha fatto considerazioni importanti da lei particolarmente sentite. Scrive di essersi resa conto di come la medicina non possa salvare tutti, ha messo in discussione le proprie certezze e sebbene faccia male rendersi conto che non siamo onnipotenti, questo ci permette di affrontare meglio le situazioni più sofferenti. Come medico non potrà probabilmente dare la salute al suo amico, ma come persona può stargli accanto ed essergli d'aiuto con le cose semplici e importanti che fa con e per lui. Scrive di speranza: chi ne può dare di più, se non una donna che ha dentro di sé una nuova vita? Saluti. Lo staff di Helpaids