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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
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Due nuovi libri sull'AIDS e la sua storia quarantennale

Il racconto di un’infezione e del suo mutamento da male incurabile a patologia cronica in due nuove pubblicazioni a firma di altrettanti autori italiani

Due nuovi libri sull'AIDS e la sua storia quarantennale
 

Se Hiv e AIDS risultano pressoché assenti dalle conversazioni sulle principali piattaforme social -  a rivelarlo è un nuovo studio dell'agenzia SocialCom per Anlaids Lazio che ha analizzato le conversazioni di un campione di giovani tra i 18 e i 34 anni annotando uno stato informativo pressoché assente e “ancora spesso associato a pregiudizi, stigma e discriminazione” - il mondo dell'editoria continua a dimostrarsi prolifico in materia.

Due, in particolare, sono le pubblicazioni più recenti sulla storia della sindrome da immunodeficienza acquisita e relativa prevenzione, diagnosi e trattamento:
la prima è quella scritta a quattro mani da Alessandro Aiuti, vicedirettore dellIstituto San Raffaele Telethon per la terapia genica (Sr-Tiget) di Milano, ed Annamaria Zaccheddu, divulgatrice scientifica in Fondazione Telethon, dal titolo La cura inaspettata. LHiv da peste del secolo a farmaco di precisione", per le edizioni Mondadori;

la seconda è l’opera di Giuseppe Cerasari, infettivologo ed epatologo già medico presso gli ospedali capitolini Spallanzani e San Camillo, autore di “LAids colpisce ancora. Il dramma di una realtà” per Armando Curcio Editore.

Con una narrazione impostata in prima persona, Aiuti ricostruisce una storia - quella del virus Hiv, dalla sua scoperta alle conquiste della contemporaneità - che è anche un percorso di famiglia: l’iter di suo padre, limmunologo Fernando Aiuti, che fu fra i fondatori dellassociazione Anlaids e i più illuminati sostenitori della lotta al virus e allo stigma associato (rendendosi, fra l’altro, protagonista nel 1991 del famoso bacio all’attivista sieropositiva Rosaria Iardino).

«Ho scritto questo libro per diversi motivi», ha dichiarato Aiuti presentando il testo al Teatro Parenti di Milano: «Dentro c’è la volontà di far conoscere lHiv a chi non cera quando tutto iniziò, di raccontare come e quanto sono cambiate le cose nel corso di appena quarantanni”. 

Anche tra le pagine del Dott. Cesari trova spazio la storia dell’autore, tra i primi ad occuparsi di AIDS quando non esistevano ancora terapie dedicate: il suo testo non è solo la cronistoria di un’infezione ma il racconto della sua gestione da parte del sistema sanitario, dei pazienti direttamente o indirettamente coinvolti e della società nella sua interezza.
«Molte delle persone con cui ho iniziato - ha dichiarato l’infettivologo ai microfoni dell'agenzia Dire - non ci sono più: mi riferisco a Fernando Aiuti,Luc Montagnier e a tanti altri illustri ricercatori. Volevo ricordare quelle atmosfere e, soprattutto, quei pazienti che hanno fatto la storia dellHiv, dellAids”.

Attenzionare il virus con concetti chiari e puntuali, ricostruirne la storia con storie di persone e di personale medico. Sono due opere diverse, quelle di Aiuti/Zaccheddu e Cesari, accomunate da un nobile intento: riaccendere le luci dell’informazione su un fenomeno che dura da un quarantennio. 

 
Ultima Modifica: 31.07.2023 - 13:02