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DoxyPEP

I dati dal CROI 2023 sull'uso della doxiciclina nella profilassi post-esposizione

Ph Bermix Studio Via Unsplash
DoxyPEP - Ph Bermix Studio Via Unsplash
 

Tra i dati condivisi nel corso dell’ultimo CROI - la Conferenza sui retrovirus e le infezioni opportunistiche che ha visto riunirsi a Seattle, in occasione della sua trentesima edizione, più di 3.400 medici e ricercatori da oltre 70 paesi - sono stati esposti i risultati di diversi studi sull'uso dell'antibiotico doxiciclina - 200 mg entro le 72 ore dal rapporto a rischio - nella profilassi post-esposizione (DoxyPEP) per la prevenzione delle infezioni batteriche a trasmissione sessuale (IST).

Il Dott. Carl Dieffenbach, direttore della Divisione AIDS presso il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAD) - ente del National Institutes of Health, nel Maryland, specializzato nella ricerca e prevenzione delle malattie infettive e immunologie e delle allergie - ha approfondito, in particolare, tre recenti sperimentazioni che aggiungono nuove informazioni sull'uso di una dose di doxiciclina per la prevenzione delle IST batteriche dopo un rapporto a rischio. 

Il primo fra questi, lo studio “DoxyVAC” presentato dal Dr. Jean-Michel Molina - Professore di malattie infettive presso l'Università di Parigi e capo del dipartimento di malattie infettive degli ospedali Saint-Louis e Lariboisière - si è svolto su un campione di persone in PrEP composto da uomini aventi rapporti sessuali con altri uomini (MSM) che avessero contratto infezioni per via sessuale nell’ultimo anno. Ai partecipanti è stata prescritta la doxiciclina come profilassi post esposizione (PEP) entro le 72 ore dal rapporto senza preservativo, registrando una significativa riduzione dei casi di contagio da sifilide e clamidia (con un’incidenza del 5,6% rispetto al 35,4% di chi non aveva assunto l’antibiotico) così come gli episodi di gonorrea (la cui incidenza è stata del 20.5% con PEP e del 41.3% senza).

L’incidenza dell’infezione provocata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, in particolare, era ridotta del  50% nei vaccinati contro il meningococco B, dimostrando una cross protezione del vaccino antimeningocioccico con la gonorrea. Proprio sull’efficacia protettiva di questa vaccinazione il National Institute of Allergy and Infectious Diseases ha avviato una sperimentazione clinica su larga scala.

Il Prof Molina sottolinea però che non sappiamo quanto duri questa protezione vaccinale né quali saranno le tempistiche delle eventuali dosi booster, se necessarie».

In questo contesto si è inserito il report della Dott.ssa Anne Luetkemeyer - ricercatrice e professoressa di Medicina e Malattie Infettive presso l'Università della California che aveva già dimostrato l’efficacia della DoxyPEP negli uomini e nelle donne transgender aventi rapporti sessuali con uomini. L’accento è stato posto sul rischio di resistenza antimicrobica causato dalluso di doxiciclina nelle IST batteriche. L’analisi condotta non ha al momento rilevato alcun aumento significativo della resistenza alla doxiciclina nelle infezioni da Neisseria gonorrhoeae o da Staphylococcus aureus. Un’altra ricerca della Dott.ssa Jenell Stewart - dell’Università di Washington non ha invece dimostrato l’efficacia della DoxyPEP nelle donne.

Infine anche una ricerca condotta in Africa, "dPEP Kenya”, dal 2020 al 2022 su un campione di 449 giovani donne cisgender in PrEP in un'area con alti tassi di IST e un'alta prevalenza di gonorrea resistente agli antibiotici, ha registrato dati negativi sulla protezione dalle IST. 

Sono state ipotizzate tre possibili cause di inefficacia: le differenti concentrazioni di farmaco nel tessuto vaginale/cervicale rispetto a quello rettale, uretrale e faringeo; l’aderenza subottimale alla doxyPEP da parte dei soggeticoinvolti; infine possibili variazioni nella resistenza antimicrobica nelle aree in cui sono stati condotti gli studi.

Più confortanti, per il target in esame, i risultati di due studi del Microbicides Trias Network -  la principale organizzazione di ricerca statunitense nel campo dei microbicidi per le malattie sessualmente trasmissibili - che indicano l'anello vaginale dapivirina (DVR) come uno strumento sicuro tanto per le donne in gravidanza e allattamento quanto per i loro bambini, confermando la sicurezza dell’uso di dapivirina nel terzo trimestre di gravidanza. 

 
Ultima Modifica: 03.04.2023 - 14:59