Infezione da HIV
L'emanazione del Decreto del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali "Istituzione del sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezioni da HIV" del 31.03.2008 ha permesso di attivare anche in Emilia-Romagna, come nel resto del Paese, un sistema di monitoraggio delle infezioni da HIV.
Come è noto, infatti, le informazioni fornite dall'analisi delle sole notifiche di AIDS conclamato sono insufficienti a seguire l'evoluzione epidemiologica registrata dall'HIV nell'ultimo decennio.
In Emilia-Romagna da anni è attivo l'Osservatorio provinciale di Modena a cui si è aggiunto, più recentemente, il sistema di monitoraggio dell'Azienda USL di Rimini. Alla luce del decreto citato e sulla base delle esperienze maturate da questi due Osservatori, la Regione Emilia-Romagna ha implementato il sistema di monitoraggio sulla sieropositività da HIV in tutto il territorio regionale, sentita anche la Commissione regionale di lotta all'AIDS. Le informazioni sono raccolte in anonimato e gestite esclusivamente attraverso l'uso di codici identificativi criptati, che rispettano la normativa sulla privacy previste dal decreto ministeriale.
Nel 2008 sono state registrati in Emilia-Romagna 403 nuovi casi di HIV (367 nel 2007). Rapportando alla popolazione residente l'incidenza del biennio 2007/2008 è pari a 9,1 per 100.000 abitanti, con valori più elevati registrati nelle Aziende Sanitarie di Forlì (13,8 per 100.000), Parma (11,5 per 100.000), Reggio Emilia (10,6 per 100.000) e Rimini (9,6 per 100.000) (figura 1).
Figura 1 - Tassi di incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV per 100.000 abitanti residenti, per Azienda USL. Regione Emilia-Romagna. Biennio 2007-2008
Il sistema regionale non consente ancora di analizzare trend dell'incidenza HIV, che si può ricavare invece dall'Osservatorio modenese: secondo quest'ultimo, infatti, si evidenzia una forte diminuzione del numero dei casi di infezione fino al termine degli anni novanta, a cui ha fatto seguito un trend sostanzialmente stabile (a parte le fluttuazioni annuali spiegabili almeno in parte con la bassa numerosità registrata).
Per quanto riguarda l'età delle persone infette, il valore mediano regionale nel biennio 2007-2008 è pari a 39 anni (41 negli uomini e 35 nelle donne).
L'Osservatorio della provincia di Modena indica un progressivo aumento dell'età al momento della segnalazione: si è passati da un'età mediana di 23 anni per gli uomini e 22 per le donne nel 1985, a 39 e 36 anni nel 2008. Nell'ultimo decennio, inoltre, è aumentata progressivamente la differenza di età alla diagnosi tra i due sessi.
La variazione nel tempo dell'età al momento della diagnosi di HIV si accompagna a un cambiamento delle modalità di trasmissione: quella per via sessuale è di gran lunga la prevalente, 81% nel biennio 2007/2008 (53% per trasmissione eterosessuale e 28% attribuibili a quella omo/bisessuale). Lo scambio di siringhe tra tossicodipendenti, modalità prevalente negli anni ottanta, riveste ormai un ruolo secondario (6%) (figura 2). L'HIV è quindi ora da considerare una malattia sessualmente trasmessa (MST)
Figura 2 - Distribuzione percentuale delle nuove diagnosi di infezione da HIV per modalità di trasmissione nei residenti in Emilia-Romagna. Biennio 2007-2008
La proporzione di "stranieri" (persone con nazionalità diversa da quella italiana) tra le nuove diagnosi di infezione da HIV è pari al 35% nel biennio 2007/2008, spiegabile con l'incremento della popolazione immigrata registrato nell'ultimo decennio. A causa di questo progressivo aumento, però, è necessario analizzare il fenomeno mediante l'uso di tassi che rapportano il numero di nuovi casi alla popolazione residente.
L'Osservatorio modenese indica che, dal 2005, il tasso relativo ai residenti stranieri è diminuito notevolmente, pur rimanendo costantemente superiore a quello degli italiani, che resta invece costante nel periodo considerato.
E' ancora forte il ritardo di diagnosi: come accennato per l'Italia, anche in Emilia-Romagna molte persone scoprono il loro stato di sieropositività tardivamente, precludendosi così parte delle possibilità offerte dalla terapia famacologica. I dati dell'Osservatorio di Modena indicano che il 39% delle nuove diagnosi di HIV nel periodo 2004/2008 è stata tardiva, cioè con uno stato immunologico associato ad una maggiore probabilità di evoluzione in AIDS conclamato. Stime nazionali indicano che lo stesso valore sia circa del 60% per l'intero Paese.
AIDS
In Emilia-Romagna nel 2008 sono stati notificati 112 nuovi casi di AIDS tra i residenti (erano 130 l'anno precedente). Va sottolineato che il valore riportato per il 2008 è sottostimato per il fenomeno del ritardo di notifica, cioè del ritardo con cui queste pervengono al Centro Operativo AIDS dell'Istituto. Rapportando il numero di notifiche alla popolazione residente risulta un tasso di 2,9 per 100.000 abitanti che la colloca la regione Emilia-Romagna, insieme alla Toscana, tra quelle a più alta incidenza in Italia, precedute solamente da Lombardia e Ligura (3,4 per 100.000) (figura 3).
Osservando l'evoluzione temporale si nota lo stesso andamento registrato in Italia: forte aumento dei casi fino a metà degli anni novanta (571 nel 1994) a cui ha fatto seguito una netta riduzione fino all'inizio degli anni 2000, dopo di che tale riduzione ha subito un certo rallentamento.
Figura 3 - Tassi di incidenza di AIDS (per 100.000 abitanti) in Emilia-Romagna e in Italia. Periodo 1984-2008
La regione Emilia-Romagna è autosufficiente in temini di assistenza sanitaria all'AIDS/HIV: il 95% delle notifiche di residenti avviene nella regione a significare una ridotta migrazione sanitaria verso altre regioni.
Il numero di persone viventi con AIDS (che i tecnici chiamano casi prevalenti) è andato progressivamente aumentando, stimato in poco meno di 1.700 persone a fine 2008, con un andamento simile a quello nazionale. L'incremento è giustificato dall'efficacia della terapia farmacologica che rallenta la progressione del virus da infezione a malattia, aumenta la sopravvivenza e migliora la qualità della vita dei malati
Facendo un'analisi per provincia sulla base dei casi notificati nel biennio 2007/2008 si osservano tassi annui di incidenza di AIDS più elevati rispetto al valore regionale, di 2,8 per 100.000 residenti, nelle province di Piacenza (3,9 x 100.000), Forlì-Cesena (3,8) e Ravenna e Rimini (3,7) (figura 4).
Figura 4 - Tassi di incidenza medi di AIDS (x 100.000 abitanti), per provincia di residenza. Regione Emilia-Romagna. Biennio 2007-2008
Analizzando la mortalità per AIDS mediante l'impiego dei tassi standardizzati, che permettono corretti confronti temporali e geografici, si nota un aumento in entrambi i sessi fino a metà degli anni '90 con valori regionali superiori a quelli nazionali; successivamente si è assistito ad un rapido declino e dal 1999 i valori si sono stabilizzati convergendo negli ultimi anni ai valori nazionali (figura 5).
Figura 5 - Andamento temporale della mortalità. Tassi standardizzati distinti per sesso per 100.000 abitanti (smoothing attraverso medie mobili a 5 termini). Periodo 1981-2007