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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
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HIV e AIDS: i dati in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna, nel 2006, sono stati 118 i nuovi casi di AIDS diagnosticati tra i residenti. Nel confronto nazionale questo dato corrisponde a un tasso di incidenza pari a 3,5 ogni centomila abitanti, che pone la regione al terzo posto in Italia (dopo Liguria e Lombardia).
Il dato è da considerare sottostimato per il cosiddetto "ritardo di notifica", il tempo che intercorre tra la data di diagnosi e il momento in cui la segnalazione perviene al Centro Operativo AIDS (COA) dell'Istituto superiore di sanità.
In Emilia-Romagna l'incidenza dei casi di AIDS è piuttosto stabile da anni, ma sembra di poter registrare un trend in lieve diminuzione.
Complessivamente, dal 1984 (anno di inizio dell'epidemia in Emilia-Romagna) al 2006 le persone malate di AIDS residenti sono state 5.578.

Le persone sieropositive, al dicembre 2006, sono stimate tra 6mila e 9mila. Le nuove diagnosi di sieropositività sono stimate in 500-600.
I dati sulla sieropositività, monitorati ogni anno dall'Osservatorio epidemiologico sull'infezione da HIV nella provincia di Modena (curato dalle Aziende sanitarie modenesi e dalla Provincia) consentono di avere un quadro della diffusione attuale del virus HIV.
Secondo gli ultimi dati forniti dall'Osservatorio, a partire dalla fine degli anni '90 si assiste a una stabilizzazione nell'incidenza dei nuovi casi di sieropositività; inoltre l'età mediana delle persone al momento della notifica dell'infezione da HIV è passata in vent'anni da 23 a 38 anni negli uomini, e da 22 a 36 anni nelle donne. Lo stesso Osservatorio, esaminando poi l'ultimo triennio 2004-2006, evidenzia come la modalità di trasmissione prevalente sia quella sessuale: complessivamente l'89% dei nuovi casi di sieropositività (il 22% è legata a rapporti omosessuali, il 67% a rapporti eterosessuali e, tra questi ultimi, il 20-30% delle sieropositività viene scoperto solo ad uno stadio conclamato della malattia).

Nel confronto geografico all'interno dell'Emilia-Romagna, i tassi di AIDS più elevati sono stati riscontrati nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Piacenza (per questo dato è stato preso in considerazione il tasso di incidenza degli ultimi due anni, in modo da avere valori più stabili nonostante il "ritardo di notifica" di cui sopra).
Il rapporto tra i due sessi alla diagnosi di AIDS è sempre stato caratterizzato da un maggior numero di maschi, con un dato di circa 3 a 1. Tale rapporto diventa 2 a 1 se si considerano solamente i casi notificati nei cittadini stranieri, dove è più alta l'incidenza della malattia nella popolazione femminile.

Negli ultimi cinque anni (2002-2006) più del 50% dei malati è (alla diagnosi di AIDS) nella fascia di età tra i 35 e i 49 anni.
L'uso della terapia antiretrovirale prima della diagnosi di AIDS conclamato è influenzato in modo importante dalla modalità di trasmissione del virus: nel periodo 1999-2006 il 60% delle persone tossicodipendenti risulta essersi sottoposto a terapia, mentre ne ha usufruito soltanto il 23% tra i non tossicodipendenti.
Nel 2006 risulta 1 nuovo caso di AIDS tra i bambini. Nello stesso anno, i nati da madre sieropositiva sono stati 33, di questi 1 è risultato positivo al virus HIV. La significativa riduzione della trasmissione materno-fetale dell'infezione è frutto dell'applicazione di linee guida per specifici controlli di prevenzione e di pratiche cliniche applicate durante la gravidanza, nella gestione del parto e del neonato.
I casi di AIDS nei cittadini stranieri sono, nel biennio 2005-2006, pari a oltre un quinto del totale dei casi, un aumento sul quale ha inciso l'importante crescita del numero di persone straniere residenti in Emilia-Romagna negli ultimi anni: dall'1,1% del 1993 al 7,5% del 2006.

Nel 2008 l'Osservatorio regionale sull'infezione da HIV
Nell'ambito di un accordo definito a livello nazionale tra le Regioni e il Ministero della salute, anche per rispondere alle raccomandazioni dell'Unione europea, nel 2008 l'Emilia-Romagna realizzerà un Osservatorio regionale sulla sieropositività HIV, con la collaborazione di tutte le Aziende sanitarie. Questo Osservatorio permetterà di monitorare il fenomeno in tutta regione, portando a sistema l'esperienza fin qui maturata dalle Aziende sanitarie e dalla Provincia di Modena che, dal 1985, monitorano l'infezione nel territorio modenese. 

 
 
Ultima Modifica: 20.11.2018 - 17:07