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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
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L'Unità Operativa di Malattie Infettive dell'Ospedale S.Anna e la Cooperativa Camelot di Ferrara premiati con un progetto di lotta all'HIV per richiedenti asilo nell'ambito del concorso nazionale "Fellowship Program e Community Award"

 

L'Unità Operativa di Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara (diretta dal dott. Marco Libanore), assieme alla Cooperativa "Camelot" di Ferrara si sono aggiudicate un importante premio nell'ambito del concorso nazionale per progetti di ricerca in HIV Fellowship Program e Community Award.
 
Titolo del progetto - proposto dai ricercatori ferraresi dott.ssa Laura Sighinolfi (U.O. Malattie Infettive), Dott. Federico Tsucalas, Responsabile del Settore "Richiedenti asilo" e la dott.ssa Marisa Calacoci, referente sanitario "Area Societá e Diritti" della Cooperativa Sociale Camelot - Officine Cooperative Ferrara - è: "Informazione ed offerta attiva del test HIV nell'ambito di un programma di assistenza integrata rivolto ad una popolazione di rifugiati e richiedenti asilo: studio pilota nella provincia di Ferrara".

Uno dei problemi più rilevanti nella gestione dell'infezione da HIV è data dal ritardo di diagnosi: i dati europei (Conference HIV in Europe, marzo 2012) mostrano come più del 50% dei pazienti venga diagnosticato con un quadro già avanzato di compromissione immunologica. I principali fattori correlati con la diagnosi tardiva sono: sesso maschile, trasmissione HIV per via sessuale, nazionalità africana. Dati analoghi provengono dal sistema di sorveglianza sulle nuove diagnosi attivo in Emilia Romagna, confermando quindi l'elevato rischio di diagnosi tardiva nella popolazione migrante.

Questo fenomeno ha importanti conseguenze sia cliniche che epidemiologiche: il ritardo all'accesso alle cure riduce la possibilità di successo terapeutico ed aumenta la diffusione dell'infezione. Diventa quindi prioritario "far emergere il sommerso", cioè ricercare strategie che aumentino l'offerta del test HIV, in particolare in quelle popolazioni che hanno un più difficile accesso alle strutture sanitarie.

 

Il Comune di Ferrara aderisce al progetto "Emilia Romagna terra d'asilo", indirizzato a favorire accoglienza e l'integrazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo; si tratta di una popolazione di migranti caratterizzata da specifiche vulnerabilità: vittime di tortura, donne sole con prole, anziani, portatori di disagio psicologico. Il progetto di accoglienza prevede, oltre alla predisposizione di vitto e alloggio, un supporto sociale, legale e sanitario, fornito attraverso la attività della Cooperativa Sociale Camelot - Officine Cooperative. Infatti la cooperativa gestisce il Centro Servizi Integrati per l'Immigrazione (CSII) del Comune e della Provincia di Ferrara e due centri afferenti alla rete SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) del Ministero dell'Interno. Presso il CSII è attivo lo Sportello per il Diritto di Asilo che costituisce il principale nodo informativo per i richiedenti asilo e rifugiati che necessitano di consulenza legale e orientamento ai servizi. Nel 2011 lo Sportello ha offerto consulenza a 1254 persone, per la maggior parte di origine africana, di età prevalente tra i 18 e i 35 anni, dei quali il 78,5% di sesso maschile, quindi popolazione ad elevato rischio di malattie sessualmente trasmissibili.

Attraverso la collaborazione fra la U.O. Malattie Infettive della Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara e le strutture di riferimento per i rifugiati/richiedenti asilo si ritiene di poter implementare la individuazione e la prevenzione delle malattie infettive, ed in particolare della infezione da HIV, nella consapevolezza che questi soggetti sono maggiormente esposti al rischio di malattie anche a causa del percorso migratorio intrapreso, spesso svolto in condizioni di deprivazione, pericoli e conseguente scarsa tutela sanitaria.

Il progetto prevede la collaborazione fra la U.O. Malattie Infettive della Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara e le strutture pubbliche e private della Provincia di Ferrara impegnate in attività di accoglienza, protezione e integrazione di richiedenti asilo e rifugiati. I richiedenti asilo /rifugiati sono attualmente 388, distribuiti sul territorio provinciale.
Presso le strutture di riferimento per la popolazione target (CSII e SPRAR) verrà effettuata una offerta attiva del test HIV, associata ad un intervento di formazione ed informazione sulle modalità di trasmissione e di prevenzione di HIV.
Il progetto prevede, attraverso la collaborazione fra il personale sanitario, gli operatori e i mediatori culturali delle strutture di accoglienza:
- intervento di formazione, rivolto agli operatori e ai mediatori culturali, sulle modalità di trasmissione di HIV,
- intervento di informazione degli utenti sulle modalità di trasmissione e di prevenzione di HIV , formazione di peer educator,
- colloqui individuali, visita medica, raccolta dati demografici, valutazione di eventuali situazioni a rischio per HIV,
offerta del test HIV, acquisizione del consenso,
- esecuzione del prelievo per test HIV,
- consegna del referto con colloquio ed eventuale presa in carico dei soggetti riscontrati HIV positivi.

 
Ultima Modifica: 20.11.2018 - 17:07