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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Tom del 04/09/2025

Scheda quesito

Nickame:
Tom
Data:
04/09/2025
Quesito:
Gentili dottori mi trovo ancora una volta a disturbarvi. Soffro di DOC da contaminazione e sono in psicoterapia per questo. Vi vorrei chiedere qualche informazione sulle modalità di contagio. Vi avevo già contattati per un episodio di utilizzo di rasoio elettrico che probabilmente è diventato una fobia e oggi vi faccio un’altra domanda. È possibile contrarre hiv dal parrucchiere? Oggi mi sono fatto tagliare i capelli e con la macchinetta mi è stato rifinito il taglio, non so se la macchinetta sia monouso ma non credo. Non ho notato sanguinamento né tagli ma questo episodio mi fa comunque venire molta ansia. Inoltre col pettine sono stato leggermente graffiato, anche in quel caso non ho visto fuoriuscite di sangue. E vi chiedo come ultima cosa se una persona che non ha rapporti sessuali e non si droga possa contrarre il virus nei normali rapporti sociali di tutti i giorni. So che razionalmente parlando, se vi fosse un rischio concreto, allora il numero di contagiati sarebbe infinitamente maggiore rispetto alla realtà di oggi, ma sentirmelo dire da dei professionisti come voi mi aiuterebbe molto. Vi chiedo di portare pazienza se vi disturbo molto, sto cercando di trattare questa mia condizione con la terapia ma ci vuole tempo. Un grazie infinito a voi per il lavoro prezioso e la vostra infinita pazienza
Risposta di :
alve,
può stare tranquillo: nelle situazioni che descrive non esiste alcun rischio di trasmissione di HIV. La macchinetta del parrucchiere e il pettine non costituiscono una via di contagio: il virus non sopravvive all’aria, non si trasmette con graffi superficiali senza sangue né tantomeno con i normali strumenti da barbiere. Allo stesso modo, nella vita sociale quotidiana (saluti, contatti, strette di mano, uso di oggetti comuni) non è possibile contrarre il virus.

L’HIV si trasmette solo in contesti ben definiti: rapporti sessuali non protetti, scambio di aghi contaminati o, in passato, trasfusioni di sangue non controllate. Questo spiega perché, come lei giustamente osserva, se esistesse un rischio concreto nelle situazioni di vita comune il numero di contagi sarebbe incomparabilmente più elevato.

Cordiali saluti
Prof. Giovanni Guaraldi