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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Mekos del 12/08/2025

Scheda quesito

Nickame:
Mekos
Data:
12/08/2025
Quesito:
Salve, soltanto un banale quesito: come mai la persona sieropositiva nella concezione distorta di molti professionisti del settore (quale falso ideologico) non è identificata tra i diritti assoluti delle persone con disabilità, ai sensi degli artt. 1 e 25 del CRPD? Come mai le Aziende Asl non hanno un accountability sulla riservatezza dei dati ultra-sensibili, ove dovrebbero risultarsi pseudonomizzate già ab initio di trattamento/consenso in apposite schede Ministeriale? Come mai non si ha alcuna tutela (sociale, giuridica, ecc.) da parte di Ets-Aps che sarebbero chiamati ad agire in giudizio, ma non trattano casi tutelativi (av)verso i soggetti s+? Come mai non vi sono adeguate formazioni professionali né da parte degli operatori di giustizia (inclusa la magistratura) né del diritto né da parte di medici (tutte le branche), né dagli ass. sociali, dal quale si riscontrano forme di stigma, violazione dei dati sensibili e rifiuto di prestarsi tutela a 360°? Sapevate che la maggior parte dei professionisti in Italia non fa specifica formazione Prof.le, sia perchè non gliene importa nulla del soggetto portatore di disabilità cronica, sia perchè i corsi sono a pagamento e nessuno spende un cent. per la tutela delle persone sieropositive? Che dire se non che Vergogna! La loro ignoranza verrà ripagata in giudizio nel risarcimento dei danni (che è l'unico aspetto, poi, di soddisfazione "positivo"). Cortesemente si prega di applicare quanto affermatosi dal Consiglio dei diritti umani A/HRC/RES/47/14 vincolanti per l'Italia (e su ogni contesto della P.A. nonché privati) che è tra i firmatari e dunque obbligata per legge a rispettare tale Risoluzione ONU e tutte le altre Alte fonti (hard law e soft law) sovranazionali. Cordialmente
Risposta di :
Salve,
comprendo bene la sua frustrazione. Lo stigma verso le persone con HIV, la scarsa tutela dei dati sensibili, l’assenza di formazione obbligatoria e l’applicazione incompleta di strumenti come la CRPD e le risoluzioni ONU rappresentano gravi violazioni di diritti fondamentali. È necessario un impegno reale delle istituzioni, con formazione vincolante e responsabilità diretta di chi opera in sanità e giustizia, oltre a un’azione di advocacy e, quando serve, ricorso legale per far valere tali diritti.

Cordiali saluti
Prof. Giovanni Guaraldi