Salve,
i dati che riporta sono estremamente rassicuranti. Tutti i test per HIV, sifilide ed epatiti, eseguiti a distanza adeguata (fino a 355 giorni), sono definitivamente negativi, e escludono con certezza infezioni croniche o tardive. La macchia apparsa il giorno dopo era verosimilmente un’irritazione meccanica, come già ipotizzato dal dermatologo.
Per quanto riguarda altre infezioni sessualmente trasmesse (MST), i disturbi urinari che sono comparsi a distanza di mesi non indicano un'infezione a trasmissione sessuale. I test che ha eseguito – urinocoltura, esame urine, PCR per clamidia e colturale del liquido seminale – sono più che sufficienti per identificare eventuali patogeni come gonococco, clamidia, micoplasmi o enterococchi, che sono tra le cause più frequenti di uretriti o prostatiti.
L’identificazione di Enterococcus faecalis e la successiva terapia con Augmentin e Permixon indicano che la sintomatologia è riconducibile a una prostatite batterica, non a una MST. I sintomi persistenti, anche dopo la cura, sono purtroppo comuni nelle prostatiti e spesso si cronicizzano indipendentemente dalla causa iniziale.
In conclusione, non vi è alcun sospetto residuo di infezione a trasmissione sessuale. L’approccio diagnostico e terapeutico che ha seguito è stato completo e corretto.
Cordiali saluti
Prof. Giovanni Guaraldi