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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Vogliosapere del 14/05/2023

Scheda quesito

Nickame:
Vogliosapere
Data:
14/05/2023
Quesito:
Buongiorno, Circa 6 giorni fa sono andato a fare un test hiv combo dopo 50 giorni da un rapporto a rischio per fortuna negativo. Nella sala di aspetto mi sono messo a parlare con una persona che mi ha rivelato dopo un po’ di essere sieropositiva da circa 14 anni raccontandomi la sua storia, visto che io mi sono confidato con lui delle mie paure. Lui entra a fare il prelievo e uscendo mi saluta poggiandomi la mano sul mio avambraccio. Io mi sono subito agitato ma sono sicuro che non era presente sangue visibile sull’avambraccio nè ferite aperte (ad eccezione di una ferita da prelievo fatta il giorno prima per altri motivi, ma comunque non sanguinante). Entrando a fare il prelievo dopo 2-3 minuti l’infermiera mi ha visto abbastanza agitato e si è presa 5 minuti per rassicurarmi. Dopodiché mi ha fatto il prelievo nella stessa zona dove la persona mi ha toccato, disinfettandomi ovviamente la zona prima. Ho dei dubbi che vorrei chiarire: 1) c’è un rischio di contagio se si fa un prelievo su una zona di cute toccata da una persona sieropositiva 5 minuti prima senza evidente sangue? 2) è impossibile che l’infermiera per sbaglio mi abbia punto con lo stesso ago della persona precedente? 3) dopo circa 10 minuti mi sono toccato l’avambraccio e messo le dita in bocca mangiandomi le unghie dall’ansia dell’avvenimento. È un rischio questo?
Risposta di :

Buongiorno,

non ha corso alcun rischio, puo’ stare tranquillo. Il contatto cutaneo e quello indiretto (per esempio mano che tocca materiale infetto e poi il cavo orale) non rientra tra le modalità di trasmissione dell’HIV, che sono quella parenterale, sessuale e verticale. Non è inoltre possibile che l’infermiera abbia usato lo stesso ago, tutti i materiali usati per la venipuntura sono monouso e sterili.

Cordiali saluti ,

dott.ssa Mariachiara Pellegrino

Prof. Giovanni Guaraldi