Condividi
Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di hey99 del 06/03/2023

Scheda quesito

Nickame:
hey99
Data:
06/03/2023
Quesito:
Salve a tutti , vi espongo il mio problema , sono molto preoccupato e da due mesi non vivo piu.. esattamente il 6 gennaio ho avuto un rapporto completo senza preservativo con una ragazza sia anale che vaginale , quando ho estratto il pene dopo il rapporto anale ho notato quelle che potevano essere tracce di sangue... per un mese ho dormito pochissimo e mangiato altrettano poco . l'ansia mi stava logorando e così mi sono fatto prescrivere xanax dal mio medico di famiglia e a causa dell'ansia ho fumato parecchie sigarette . al 33 esimo giorno ho trovato la forza di eseguire un test hiv1-2 AB/AG mi è stato detto di essere di 4 generazione ..so che non è definitivo per le linee guida , so che sia voi che la lila lo ritenete definitivo , io non so piu cosa fare non ho il coraggio di fare un altro test perchè ho paura che il risultato possa cambire .. ora il mio quesito è il seguente , voi credete che l'aver mangiato poco , l'aver dormito altrettanto poco ,l'aver fumato e assunto xanax possa aver falsato il risultato del test ? e se malattie come la sifilide o epatite o citomegalovirus o qualsiasi altra malattia possano aver falsato il risultato ? il test l'ho eseguito in un centro trasfusioni mi è stato detto dalla dottoressa che visto il mio alto rischio devo ripeterlo a 3 mesi ma so che appunto le linee guida indicano 40 giorni ... vorrei un vostro parere su come muovermi , grazie in anticipo
Risposta di :
Buongiorno,
L’esito di un test di IV generazione per HIV eseguito a 33 giorni dal rapporto, si può considerare definitivo. In relazione a questo specifico episodio non è quindi necessario che ripeta il test, puo’ stare tranquillo. L’aver mangiato e dormito poco, l’aver assunto Xanax e fumato, così come eventuali patologie concomitanti, non sono fattori che possono interferire con l’esito del test.
Cordiali saluti,
dott.ssa Mariachiara Pellegrino
Prof. Giovanni Guaraldi