Home
>
Chiedi all'esperto
>
Uso corretto del servizio
>
Archivio quesiti
>
Quesito di Solid21 del 10/10/2017
Scheda quesito
- Nickame:
- Solid21
- Data:
- 10/10/2017
- Quesito:
- Buongiorno, ho un dubbio che mi sorge a distanza di circa due mesi e mezzo da un incontro occasionale con una ragazza sconosciuta con la quale ho praticato sesso orale attivo. Il rapporto orale, molto intenso, è durato circa 15-20 minuti e ne è seguito un rapporto completo protetto. Solo qualche minuto dopo la fine ho avvertito una sensazione di bruciore sotto la lingua e, andando a controllare, presentavo segni di irritazioni e infiammazione (tipo pustoline bianche e rosse) dovuti probabilmente alla forte pressione che avevo accidentalmente esercitato proprio in quel punto con l'arcata dentale inferiore. In un altro punto sempre sotto la lingua sembrava che il tessuto fosse proprio danneggiato/lacerato e stesse stranamente per staccarsi a livello superficiale. Preciso infatti che non ho perso sangue, infatti non ne ho trovato traccia visibile e non ho nemmeno sentito il sapore in bocca. Inoltre il fastidio, che si è protratto per circa una settimana, l'ho avvertito solo qualche minuto dopo la fine del rapporto e non durante. Anche lei non ha perso sangue ma credo solo fluido. Date tutte le sopracitate circostanze vorrei sapere se sarebbe opportuno sottoporsi al test hiv e per le altre malattie. Vi ringrazio molto per l'attenzione.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Buonasera Solid21, ci scusiamo per il ritardo nella risposta. Riferisce di aver correttamente utilizzato il preservativo durante il rapporto penetrativo, proteggendosi efficacemente dalla trasmissione del virus HIV. Per quanto riguarda il rapporto orale attivo tipo "cunnilingus", non è considerato a rischio clinicamente significativo di trasmissione del virus HIV, può pertanto stare tranquillo. Le ricordiamo che, indipendentemente dall'episodio descritto, è indicata l'esecuzione di un test HIV in tutte le persone sessualmente attive per venire a conoscenza del proprio stato sierologico. Cordialmente, Dr.F. Abboretti, Dr.ssa M.Menozzi
