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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Larry del 04/06/2014

Scheda quesito

Nickame:
Larry
Data:
04/06/2014
Quesito:
Salve. Sono un ragazzo di 24 anni, omosessuale. Nel mese di Febbraio ho avuto alcuni rapporti occasionali, tutti protetti ad eccezione di uno, il 31 Gennaio, in cui però c'è stato solo contatto tra le mucose. L'Ultimo rapporto occasionale che ho avuto è stato il 4 Marzo, ed è stato protetto. Ho avuto anche rapporti orali attivi in questo periodo. Da metà Marzo (con esattezza non ricordo, ma credo intorno al 20) ho cominciato ad accusare mal di gola con tonsille gonfie non purulente, e dolori al collo e alle orecchie. I linfonodi laterocervicali sono ingrossati provocandomi altri doloretti, e dal periodo di Pasqua in poi questi si sono estesi a cavo ascellare e inguine. Ho effettuato un test di 4a generazione a 45 giorni dall'ultimo rapporto occasionale, e uno di 3a ad 83 giorni, entrambi negativi. Nel frattempo mi sono abbastanza tranquillizzato perché il secondo test dovrebbe avere valenza definitiva, ma i miei sintomi persistono: a cavallo dei giorni del secondo test ho avuto prurito ad arti, faccia e cuoio capelluto, che tutt'ora è talvolta presente, un'afta orale (che tuttavia è scomparsa pochi giorni dopo il secondo test) e ultimamente dolori fugaci alle ossa e alle articolazioni. I linfonodi non erano mai stati facili da palpare, ma stamani mi sono accorto di poter rilevare quelli inguinali facilmente. L'infettivologo con cui ho avuto il counselling mi ha rassicurato su un possibile contagio, prescrivendomi test per Sifilide e Toxoplasmosi che ritirerò tra qualche giorno. La mia preoccupazione sono però questi continui dolori, le tonsille che a distanza di 3 mesi non si normalizzano. Non ho motivo di credere in una sieroconversione tardiva poiché non ho mai avuto disordini del sistema immunitario, né tantomeno faccio uso di stupefacenti o vengo sottoposto a chemioterapia, ma sono veramente frustrato, anche perché altri test (EBV, CMV, TAMPONE FARINGEO, TAS) sono tutti risultati negativi. È plausibile aspettarsi risultati positivi per questi due ultimi test? Dovrei effettuare di nuovo quello per HIV? Grazie mille per la vostra attenzione.
Risposta di risponditore non trovato:
Salve Larry, abbiamo letto il suo quesito e ci scusiamo per il ritardo nella risposta. Nonostante non sia chiaro il tipo di rapporto del 31 gennaio, i test eseguiti a 45 e 83 giorni da tale rapporto sono da considerarsi per quanto riguarda questo rapporto definitivi. Tuttavia lei descrive anche rapporto orali attivi non protetti. Tale tipologia di rapporto, pur non essendo paragonabile a un rapporto penetrativo non protetto, vede un rischio di trasmissione stimato come basso per il soggetto attivo, ossia che pratica l'atto. Tale rischio, seppur basso, aumenta in caso di eiaculazione all'interno del cavo orale ed in questo caso non è trascurabile. Le consigliamo pertanto di ripete il test HIV secondo le tempistiche che lei conosce (30 e 90 giorni dall'ultimo rapporto orale attivo non protetto). Detto ciò, la durata dei sintomi ci appare troppo lunga per essere imputata ad una sieroconversione acuta, e una patologia come la toxoplasmosi potrebbe senz'altro dare una spiegazione a tale sintomatologia. Se anche tale test dovesse risultare negativo, la invitiamo a rivolgersi nuovamente al curante per eventuale rivalutazione e ricerca di altre cause anche non infettive. Cordiali saluti, A.Picciati, Dr.ssa C.Lazzaretti, Dr.ssa M.Menozzi