Scheda quesito
- Nickame:
- impaurito
- Data:
- 22/06/2011
- Quesito:
- Gentilissimo staff, Vi ho già scritto e siete stati così cortesi da rispondermi. E' passato un'anno dall'unico rapporto a rischio da me avuto (protetto con preservativo sia per la fellatio che per il rapporto anale ma avuto con un trans di cui, chiaramente, ignoro lo stato di salute) ma purtroppo sono ancora angosciatissimo. Spiego perchè.. Ho fatto tantissimi test per l'HIV, sia presso il Policlinico di Bari, reparto infettivi, che presso sempre uno stesso studio privato, tutti rigorosamente negativi. Il penultimo l'ho fatto a 7 mesi dall'accaduto c/o il Policlinico e l'ultimo a 10 mesi dall'accaduto c/o uno studio privato. La mia paura però è sempre la stessa.. Nonostante i ben 12 esami fatti (dal 15° giorno al 10° mese dall'accaduto) questo continuo sentir parlare del test da ripetere all'anno dall'evento mi ammazza. Voi stessi parlate di rari casi di ritardo di manifestazione della sieropositività. Cosa devo pensare? Bastano i test fatti per "ritornare a vivere" o oggi che ho compiuto l'anno devo ripetere il test, e se così, per quanto tempo ancora devo temere? Mi auguro di cuore mi riusciate a fornire una risposta perchè ormai non vivo più.. Sempre grazie per la Vs. infinita disponibilità e cortesia.
- Risposta di :
- Buongiorno Impaurito,
le rispondo così come le abbiamo risposto la prima volta che ci ha scritto, a gennaio 2011:
"i rapporti orali e anali sono stati correttamente protetti, quindi la situazione che descrive non è a rischio per la trasmissione del virus dell'HIV, non sarebbe stato quindi necessario effettuare alcun test HIV.
In ogni caso, i numerosi test da lei eseguiti possono ulteriormente tranquillizzarla in quanto hanno dato tutti esito negativo.
La ripetizione del test a 6 mesi è indicata nei rapporti non protetti correttamente con partner sicuramente sieropositivi: ma non è il suo caso, perchè il suo rapporto è stato protetto. Può quindi stare tranquillo e lasciarsi questo episodio alle spalle."
Nonostante questa risposta ha sentito la necessità di effettuare altri test, a 7 e a 10 mesi dall'episodio.
Lei non ha corso rischi e sta facendo test inutilmente perchè continueranno a darle esito negativo. Mi sento di dirle che continuare a fare test non la aiuterà, usando le sue stesse parole, a "ritornare a vivere", perchè nonostante i dati ottenuti, sempre negativi, questo timore non se ne va.
Quando siamo preoccupati, impauriti e agitati è più semplice fare le cose insieme a qualcuno: per questo penso che potrebbe aiutarla affrontare questa paura parlandone con uno specialista che la ascolti e che possa, insieme a lei, trovare il modo per ritrovare la sua tranquillità.
Cordiali saluti, dr.ssa Vallini