Scheda quesito
- Nickame:
- rita
- Data:
- 22/12/2008
- Quesito:
- Gentilie staff, premesso che soffro di una fobia nei confronti dell'hiv data da una puntura con un ago durante il lavoro (in studio dentistico), mi rendo conto che questo servizio è utilizzato più da persone fobiche che da persone realmente a rischio. Io sono fobica nei confronti dell'hiv, ma razionalmente so benissimo quali sono i rischi effettivi di trasmissione, anche se la paura mi assale anche quando razionalmente mi rendo conto che il rischio non esiste. Non riesco ad andare a fare spese perché immancabilmente scorgo sulle mani delle commesse delle pellicine sanguinanti o dei cerotti, e tutto quello che hanno toccato mi sembra infetto, compro solo saponi confezionati perché non riesco ad affrontare l'idea che qualcuno abbia toccato il buco da cui esce il sapone, non do la mano a nessuno, non compro slip né costumi da bagno per paura che ci siano secrezioni di vario genere, non compro nulla al mercato per paura che qualcuno lo abbia portato a casa e lavato nella sua lavatrice e poi riportato al mercato, così io lavandolo nella mia lavatrice infetto tutti i miei vestiti, vedo macchie di sangue su tutti i vestiti, non uso il domopack per paura di ferirmi sul seghetto, non compro forbicine, forbici, coltelli perché ho paura che qualcuno in negozio si sia ferito...insomma se queste situazioni fossero realmente a rischio avremmo tutti l'aids! Eppure leggendo i quesiti vedo che non sono l'unica, con la differenza che io razionalmente so che tutte queste situazioni non sono a rischio!Penso che questo servizio sia molto utile per diffondere la conoscenza di una malattia che è troppo spesso ignorata, ma che non debba diventare un luogo di incontro per persone fobiche, perché io quando leggo certi quesiti mi sento giustificata a continuare a pensare che in ogni momento mi posso infettare. Invece non è così! E questo mi sta portando a rovinare una famiglia e un matrimonio, a limitare la vita di chi mi sta attorno e soprattutto dei miei figli. Spero che questo servizio possa servire a chi veramente ne ha bisogno, a chi cioè non è consapevole che adottando certi comportamenti soprattutto sessuali si corrono realmente dei rischi. Ma ho paura che queste persone ancora ignorino l'entità reale del problema. Dall'altra parte c'è chi, come me, non va dal parrucchiere o a fare la spesa e vive col cuore in gola perché il figlio per strada pesta un preservativo o perché la commessa o l'ospite a cena hanno una piccola ferita, e sente che tutto è infetto...la giacca con cui esce, le scarpe, la sua casa...ed arriva ad accendere col gomito gli interruttori di casa sua! Ringrazio lo staff di helpaids per la tranquillità che offre in questi casi, perché a volte basta solo sentirsi dire da una persona autorevole che non si è corso alcun rischio, ma credo che servizi come questo debbano rimanere riservati a chi ha corso veramente un rischio...per chi è come me ci vuole lo psicologo, non l'infettivologo! Grazie ancora per il prezioso servizio che svolgete e speriamo possa servire ad arginare il dilagare di una malattia che realmente esiste e che troppo spesso è ignorata proprio da chi è magari già infetto e non sa di esserlo. Spero che la ia mail venga pubblicata, se non il mio GRAZIE arriverà lo stesso.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Buongiorno Rita,
leggiamo il suo quesito e conveniamo con lei che scrive "se queste situazioni fossero realmente a rischio avremmo tutti l'aids".
Come gruppo di esperti speriamo che sempre più persone si rendano conto che hiv non si trasmette con gli atti quotidiani e che la vita di tutti i giorni non è costellata di situazioni a rischio.
Per quanto riguarda lei in particolare conveniamo con lei e pensiamo che, dato che questo suo timore sta condizionando la sua vita quotidiana, un confronto con un medico o uno psicologo potrebbe esserle di sollievo.
Saluti, dr.ssa Vallini