Scheda quesito
- Nickame:
- preoccupazione
- Data:
- 26/04/2008
- Quesito:
- In effetti, il mio è un disagio protratto nel tempo che, probabilmente, necessità di cure psicologiche. Avete ragione e, in ogni modo, grazie, perché la vostra risposta evidenzia il vostro scrupolo professionale, che arriva sino a identificare un problema ricorrente. Tuttavia, chiedo, se possibile, una risposta completa da parte vostra: in riferimento alla stessa domanda (che riporto di nuovo) è possibile avere una risposta, oltre che sull’HIV, anche su epatite B e C? Non vi disturberò più oltre. Di nuovo, sentiti complimenti e grazie
preoccupazione, 19.04.2008
Scusate davvero. Ma questa è la domanda completa e corretta. Non ho fortunatamente contratto l’HIV né l’epatite B e C, sebbene circa sette o otto anni fa ho avuto diversi rapporti sessuali con prostitute. Dopo tali rapporti, portavo a casa i preservativi per controllare che non fossero danneggiati. Il trasporto dei preservativi avveniva in assenza d’aria, poiché li mettevo, immediatamente dopo il rapporto, in piccole buste da sottovuoto (le buste, a loro volta, le mettevo nella tasca chiusa con zip di un giubbotto da moto; giubbotto che pure non usavo andando in moto e che, pertanto, non era soggetto a un flusso d’aria differente dal normale). L’assenza d’aria mi fa temere che i virus potessero sopravvivere più a lungo che in condizioni ambientali normali. Tra il luogo dei rapporti e casa mia non trascorrevano che un paio di minuti di viaggio. Giunto a casa, controllavo l’integrità dei preservativi nel bagno di casa. Sono anni che vivo un incubo, che mi sta letteralmente annientano la vita, perché mi chiedo: avrò lasciato in bagno tracce di secrezioni vaginali o di una goccia di sangue depositati sul preservativo? Se fosse successo (e sono certo che sia successo), avrei potuto infettare di HIV, epatite B o C mia madre che si serviva dello stesso bagno di casa e che, in quel periodo, aveva una urostomia e che, poco dopo, ha subito un trattamento domiciliare di nutrizione artificiale enterale domiciliare e una chemioterapia domiciliare? (Il timore/terrore è che lei abbia toccato una superficie del bagno contaminata da tali gocce e che, successivamente, con le proprie mani venute a contatto con tali gocce, abbia toccato la propria urostomia, o la sacca dell’urostomia, o il tubo di collegamento della sacca, o l’apparecchio per l’alimentazione artificiale in endovena e magari l’ago di tale apparecchio, o l'apparecchio per la chemioterapia). Vi scongiuro di rispondermi. Grazie.
Risposta di Claudia Galli
Gentile Preoccupazione,
abbiamo già provveduto a rispondere a questo quesito diverso tempo fa. Gli episodi da lei descritti non sono a rischio di trasmissione per HIV, né per lei né per la sua famiglia.
Se i suoi dubbi persistono e non trovano soluzione nelle nostre risposte, le consigliamo di rivolgersi ad uno psicologo col quale elaborare il suo malessere e possibilmente superarlo.
Distinti saluti
dr. S. Zona, dr.ssa C. Galli
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Preoccupazione,
gli episodi da lei descritti non sono a rischio per HIV o per epatiti, né per lei né per i suoi familiari. Può stare tranquillo.