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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di sarucci del 21/11/2007

Scheda quesito

Nickame:
sarucci
Data:
21/11/2007
Quesito:
Gentile staff, leggendo le domande pubblicate sul sito, noto che c'è una diffusa paura di contrarre l'hiv in situazioni di vita quotidiana come al supermercato, in autobus, dal barbiere o per normali relazioni sociali. Purtroppo mi ritrovo in queste "paure" che forse nel mio caso arrivano alla fobia.Il fatto è che QUOTIDIANAMENTE veniamo a contatto con persone e situazioni che possono far temere un contagio.Per esempio il 90%dei cassieri del supermercato ha le mani con taglietti dovuti al freddo. Impossibile pensare di chiudersi in casa e non fare neanche più la spesa. Pur pensando a questo tornare a casa e sapere di avere nella mia dispensa oggetti toccati con le mani tagliate mi fa venire voglia di disinfettarli. Lo stesso vale per l'autobus, il parrucchiere etc. A volte penso che se fosse così aclie prendere l'hiv ce l'avremmo tutti. Sapere che il virus non sopravvive nell'ambiente esterno non mi tranquillizza. Ma è possibile vivere con questo terrore? Esistono casi di persone che hanno contratto l'hiv senza aver avuto comportaenti o lavori a rischio o trasfusioni?Penso che i bambini toccano e succhiano tutto eppure non c'è un mondo pieno di sieropositivi!E' possibile aver paura di sfogliare un giornale per paura di tagliarsi con un foglio dove magari si è tagliato qualcun altro?Ma tutte le situazioni che ho descritto sono situazioni in cui si può incorrere ogni giorno senza neanche pensarci oppure se non mi sono ancora presa qualcosa sono fortunata?perché di sicuro ogni giorno succede qualcosa che mi fa temere!A me sapere che il virus non resiste nell'ambiente non fa stare tranquilla perché...se fosse nelle condizioni più favorevoli e fosse ancora vivo? Vi chiedo quindi: - Tutte queste situazioni di vita quotidiana tipo fare la spesa dove il cassiere ha dei tagli sulle mani, andare in autobus, dal parrucchiere, stringere la mano, manipolare i soldi, sono situazioni che potrò vivere serenamente per tutta la vita senza nemmeno pensare all'hiv?Cioè se non faccio lavori a richio e se non ho comportamenti a rischio posso cancellare il mostro di questo virus che ogni giorno mi aspetta dietro l'angolo e mi terrorizza?Vorrei vivere normalmente! -Posso stare tranquilla anche per tutti i normali comportamenti che ha mia figlia piccolina in giro? (ovviamente rispettanto le elementari norme igieniche) -Usare un sapone antibatterico quando si torna da luoghi pubblici tipo treno o autobus aiuta a difendersi dall'hiv od epatite?O basta uno scrupoloso lavaggio con acqua e sapone neutro?anche se si dovesse immediatamente cambiare il pannolino ad un neonato? -Per gli indumenti che stanno nei luoghi pubblici è utile il disinfettante o basta acqua e detersivo?Ovviamente la mia preoccupazione non è di eliminare tutti i batteri o il virus dell'influenza, ma di veder stecchiti hiv,hcv etc. -Quando dite che un arrossamento da rasatura dal barbiere è un contatto indiretto quindi non da consederarsi a rischio...è solo questione di fortuna?O tutto il mondo vive in piena salute pur venendo ogni giorno a contatto con queste situazioni?Cioè: quando i vostri mariti, mogli, figli fratelli o sorelle...o voi stessi andate dal barbiere vi ponete il problema?Chi se lo pone (e dalle mail pubblicate vedo di non essere l'unica è solo paranoico (bonariamente) o ha ragione a porsi il dubbio?
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Sarucci, confermiamo quanto la paura di contrarre l'hiv o altre malattie infettive come le epatiti, sia particolarmente diffusa in persone che come lei, non corrono rischi in tal senso. Infatti, non è nei gesti e comportamenti di vita quotidiana che possono essere trasmessi questi virus: tutte le situazioni che ha menzionato non vanno considerate a rischio e la necessità di lavarsi le mani o fare il bucato, va posta nel rispetto delle norme igieniche, non come prevenzione ad hiv o epatiti. Se come lei sostiene, le sue paure sono al limite della fobia e tali le impediscono di vivere serenamente, tanto che si sente costretta ad evitare situazioni di vita quotidiana, l'indicazione è per un percorso psicologico di possibile comprensione e risoluzione del disagio. Dal canto nostro, più che darle informazioni corrette su come si trasmettono e soprattutto, non si trasmettono i virus, tentando di rassicurarla, non possiamo fare di più. Saluti. dr.ssa C.Galli