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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di paura71 del 25/10/2007

Scheda quesito

Nickame:
paura71
Data:
25/10/2007
Quesito:
Gent.li dottori. Sono un uomo di 36 anni sposato con 2 splendidi bambini di 1 e 3 anni. Sono disperato. Ho letto molte delle vostre risposte alle più disparate domande. 2 settimane fa sono stato per la mia prima volta nella vita con un trans a cui ho richiesto un rapporto orale. Il trans (sud america, credo brasiliano) ha preso dalla sua borsetta un preservativo, l'ha aperto con le sue mani e poi con i polpatrelli l'ha srotolato quel tanto che sarebbe bastato per posizionarselo sulla bocca per calzarlo poi con questa sul mio pene. Dopodichè ha effettuato il rapporto orale alla fine del quale ha estratto velocemente il preservativo. Il rapporto orale è avvenuto quindi tutto tramite l'utilizzo del preservativo senza alcuna rottura e quindi contatto diretto con la sua bocca (mucosa compresa). Quando sono tornato a casa, a circa 1 cm dalla base del glande ho notato un arrossamento, che potrei dire vicino ad un piccolo sanguinamento, anche se non ho rilevato tracce evidenti di sangue) dovuto probabilmente allo sfragamento tra le sue labbra/denti sul preservativo e indirettamente sulla cute del mio pene o a una reazione allergica. Le mie paure per le quali vi chiedo preziosissimi chiarimenti (e per la quale sono già in cura anche da una psicologa) sono queste: 1) Con i suoi polpastrelli (supponiamo che su questi ci fosse un po di sangue/sperma) potrebbe aver contaminato la parte interna del preservativo e che questa piccola quantità di sangue/sperma sia andata a contatto con il mio glande e/o o con il piccolo arrossamento/lacerazione che si è prodotta dallo sfregamento, trasmettendomi il virus? 2) 4-5 secondi prima di "calzare" effettivamente il preservativo sul mio pene, forse à la mia paura che mi porta a pensarlo (che o per casualità o per vendetta) il trans possa aver inserito all'interno del preservativo un po di saliva o una piccola quantità di sangue raccolta dalle sue labbra/gengive, che abbia poi eseguito il rapporto e che questa piccola quantità di sangue sia andata in contatto con il mio glande e/o con il piccolo arrossamento/lacerazione che vi ho descritto. Posso aggiungere che alla fine del rapporto non ho notato alcuna traccia di sangue evidente sul mio pene. Questo mi lascia pensare che, "nel peggiore dei casi" le quantità di sangue/saliva in gioco sia stata molto ridotte e quindi non visibili ad occhio nudo. Il mio medico e la mia psicologa mi continuano a tranquillizzare perchè basano il tutto sul fatto che per il contagio serva un "contatto diretto" e una "quantità importante" di sangue/sperma perchè possa verificarsi il passaggio del virus. Secondo voi (al di la dell'aspetto psicologico per il quale sono seguito) mi devo sottoporre comunuqe ai test? Vi prego di rispondermi. Vi ringrazio veramente di cuore.
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Utente, sono d'accordo con il medico e lo psicologo che la seguono: per avere la trasmissione HIV è necessario un contatto diretto, inoltre il virus sopravvive poco al di fuori del nostro organismo. Può quindi stare tranquillo, non vi è necessità di effettuare alcun test. Cordiali saluti. L.Baroni, Dott. G.Guaraldi