Scheda quesito
- Nickame:
- piero
- Data:
- 19/09/2007
- Quesito:
- A partire dallo scorso mese di maggio ho avuto diversi rapporti occasionali praticando fellatio non protette. Alcune di queste sono state brevissime ed interrotte da me dopo pochi minuti, ma in ogni caso non ho mai ricevuto sperma in bocca, anche se è rischioso lo stesso liquido prespermatico. In due occasioni avevo gli esiti di una chielite micotica angolare in fase di guarigione non più sanguinante nè fissurata, ma solo un leggero arrossamento sul lato destro della bocca. Ho avuto anche tre rapporti anali passivi protetti, due dei quali conclusi con eiaculazione esterna. Alcuni partner mi hanno detto che dall'ultimo test eseguito sono risultati a posto, anche se bisognerebbe conoscere la situazione al momento del rapporto. L'ultimo rapporto che ho avuto risale al 28 agosto scorso. In queste ultime settimane sono in costante ansia per il rischio di essere stato contagiato, non riesco a pensare ad altro, piango spesso e credo di essere in una fase depressiva piuttosto seria. Io non ho mai fatto il test anche perchè la mia esperienza omosessuale è iniziata proprio nel maggio di quest'anno. Vi chiedo cortesemente di dirmi qual'è il grado di rischio al quale mi sono esposto e se è già il momento di fare il test del quale ho un vero e proprio terrore. Grazie.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Gentile Piero,
ci scrive di aver praticato fallatio non protette e tre rapporti anali passivi protetti.
Come puo' leggere dalle pagine del nostro sito, il rapporto orale e' considerato a rischio seppur basso, di infezione da hiv.
Per questo motivo, le indichiamo di sottoporsi al test HIV, che avra' valore definitivo se effettuato a 90 giorni dall'ultimo contatto a rischio. Puo' rivolgersi a un centro di Malattie Infettive per farlo in modo anonimo e grauito.
Le indichiamo inoltre, l'utilizzo del profilattico durante tutti i rapporti, anche quelli orali, proprio per evitare di ritrovarsi costantemente, nel terrore di fare il test.
Qualora il suo stato depressivo dovesse perdurare, le indichiamo inoltre, di rivolgersi ad una figura professionale competente, uno psicologo presso il consultorio o un centro di malattie infettive, in modo da comprendere e possibilmente superare le difficoltà che sta attraversando.
Saluti.
R. Zecchini, dr.ssa C.Galli