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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di petrichor19 del 06/01/2020

Scheda quesito

Nickame:
petrichor19
Data:
06/01/2020
Quesito:
Salve, faccio un riepilogo perché avevo già scritto la mia situazione ma mi è sorto un altro dubbio. Dunque, ad agosto 2019 ho avuto un comportamento a rischio (penetrativo vaginale/anale senza protezione, senza eiaculazione, orale invece con eiaculazione). Mi sono sottoposta al test di IV generazione 4 settimane (28 giorni) dopo questa esposizione. È risultato negativo e l'infettivologo del reparto mi ha risposto di non ripeterlo e voi stessi mi avete consigliato di archiviare la questione. Mi è sorto un dubbio perché sono fortemente ipocondriaca e poi perché sì, ho fatto il test combo e quindi ricerca p24 e anticorpi hiv1/hiv2, ma ho letto su Internet che gli anticorpi dell'hiv2 si producono tempo dopo, rispetto a quelli dell'hiv per i quali basta un mese e in più si può escludere ricercando la p25, che invece non vale per il secondo ceppo. E se avessi preso l'hiv2? In un test di 28 giorni non risulterebbe, a quanto ho capito. Sono molto confusa, su Internet leggo di tutto. Il ragazzo è italiano e l'hiv2 pare essere raro e diffuso in Africa, ma adesso ho l'ansia. Non se ne parla mai del secondo ceppo e molti ospedali danno test definitivi ad un mese. Sono preoccupata, non riesco ad archiviare questo mio grande errore estivo. Grazie in anticipo per chiaramenti
Risposta di :

Buongiorno petrichor19,

HIV-2 non riguarda la realtà italiana, quindi riteniamo non abbia motivo di preoccuparsi per la possibilità di una possibile trasmissione di HIV-2.
Il virus HIV-2 si può diagnosticare mediante test HIV di III o IV generazione eseguito dopo almeno 90 giorni dall'episodio a rischio.
Riteniamo che possa lasciarsi l'episodio alle spalle ma, se ritiene che questa situazione possa causarle forte ansia, può tranquillamente sottoporsi a un test HIV quando desidera per archiviare totalmente la faccenda.

Cordiali saluti,

M. Piccinini, L.Gozzi, Prof. Giovanni Guaraldi