Scheda quesito
- Nickame:
- Stardust2000
- Data:
- 13/01/2003
- Quesito:
- Salve e grazie per " l´ascolto"!
Avrei da porvi una domanda che riguarda uno dei miei piú cari amici,che purtroppo a soli 32 anni sta malissimo e quando lo guardo mi sento in colpa per non aver insistito a suo tempo nel fargli fare il test,dato che studio Medicina e mi era sembrato avesse dei "sintomi" da infezione da HIV da almeno due anni.
Dunque:da Settembre è stato diagnosticata la sieropositivitá,accompagnata alla LMP.
Inutile dirvi dello shock subito per lui e per il suo compagno e per noi tutti,amici.
I medici sostengono che l´infezione da HIV sia "vecchia",
i suoi CD4 all´inizio erano 40(!!!) e adesso si sono alzati a 150,la LMP è progredita fino all´emiparesi e la carica virale da HIV sembra essere leggermente aumentata.
La cosa che mi sconcerta é che (con la modestia del fatto che sono ancora solo una studentessa) a sentire quello che dice il partner del nostro amico infetto,i medici sono SUPER OTTIMISTI e parlano di decorso di 20-30 anni se non di piú...al che mi chiedo:ci stanno prendendo in giro?
Come si fa ad essere cosí positivi e vedere tutto rosa e fiori di fronte alla combinazione di due malattie purtroppo ancora mortali???
Altra cosa che mi ha quasi fatto imbestialire é che NESSUN MEDICO ha fin´ora messo i due davanti alla parola AIDS o davanti all´idea di malattia conclamata..io non ho parole...capisco il voler incoraggiare,ma mi chiedo a questo punto dove sia la professionalitá che viene tanto richiesta a chi studia Medicina come me..dove sta l´onestá?
Dovunque io legga o chieda ad altri medici dei pareri circa il mio amico,mi trovo sempre di fronte ad un quadro abbastanza drammatico.
Vale la pena rimanere nell´ignoranza o soffrire ma sapere la veritá?
Se qualcuno vorrá rispondermi ve ne saró grata per sempre...non so davvero sennó a chi rivolgermi,dato che per i miei amici e anche per il mio ragazzo il tema HIV è diventato un tabú.
Grazie in anticipo.
Una ragazza triste e sfiduciata.
- Risposta di risponditore non trovato:
- Salve.
Ci scrive di un suo amico, della sua diagnosi di AIDS, di quanto lo veda star male e del suo sconcerto nell'apprendere dal compagno dell'amico, come i medici siano super ottimisti in una situazione che lei considera drammatica.
Si sente presa in giro ed è imbestialita perché nessun medico parla apertamente di AIDS al suo amico: si chiede dove siano professionalità e onestà richieste a chi studia medicina, quando lei stessa sta studiando medicina e per questo si sente triste e sfiduciata.
Ci chiede se valga la pena rimanere nell'ignoranza o soffrire sapendo la verità.
Crediamo sia una scelta personale: per lei è probabilmente più importante la verità; i suoi amici e il suo ragazzo preferiscono invece non affrontare l'argomento aids, per loro è un tabù.
Si è chiesta cosa sia importante per il suo amico? Ha parlato con lui?
Ci ringrazia per “l’ascolto”: ascolti anche lei cosa vuole dire e sapere il suo amico, come sta vivendo la situazione; potrebbe trovare nella vostra relazione d'amicizia la risposta alla sua domanda (ignoranza o verità?), attraverso le emozioni e gli atteggiamenti che il suo amico esprime rispetto alla propria condizione di malattia.
Saluti.
Lo staff di Helpaids