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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di Salvo del 15/04/2020

Scheda quesito

Nickame:
Salvo
Data:
15/04/2020
Quesito:
Gentile Prof. Guaraldi, mi scusi se torno a disturbarla ma non capisco la risposta che mi è stata data al secondo quesito che ho inviato ad Helpaids in data 25/02/2020. Riassumo brevemente la mia vicenda per spiegare il dubbio che volevo chiarito. In un primo quesito da me inviato in data 18 /02/2020, ho spiegato di avere eseguito presso due Ospedali pubblici distinti due test Hiv a 40 e 90 giorni dall'evento a rischio, entrambi risultati negativi. Ho specificato, altresì, che entrambi questi test Hiv fatti in Ospedale, per cui mi sono sottoposto a prelievo di sangue dal braccio, erano denominati nei referti che mi sono stati consegnati con la seguente dicitura " Hiv 1/2 Ab/Ag" (e nel secondo test che ho fatto era specificato nel referto che si trattava di un test di IV generazione ed era riportata anche la dicitura " Chemiluminescenza potenziata "). Visto che ho scelto di andare in Ospedale per avere la garanzia di eseguire un test Hiv tradizionale (fatto da laboratorio), piuttosto che eseguire il cosiddetto test hiv "rapido", Le ho chiesto se i test "Hiv 1/2 Ab/Ag che avevo eseguito in Ospedale erano i test Hiv tradizionali o quelli rapidi. Specifico che questo dubbio mi era sorto per il fatto che, benché il risultato del test in entrambi casi non mi fosse stato consegnato dopo qualche minuto (cosa che avviene per i "test rapidi"), nel referto del secondo test Hiv che ho eseguito c'era scritto che il test era stato eseguito lo stesso giorno in cui ho fatto il prelievo di sangue (e c'era scritto che era stato eseguito dal "Servizio Analisi di Microbiologia, virologia e parassitologia") A questa domanda mi ha risposto Lei personalmente e mi ha detto che entrambi i test che avevo fatto erano di IV generazione e che " il laboratorio era stato veloce nell'eseguire il test, ma ciò non aveva nulla a che fare con i test rapidi come sono gli autotest". Mi ero tranquillizzato avendo quindi compreso dalla sua risposta di avere eseguito due test Hiv tradizionali, e non test " rapidi" Ho inviato dopo, in data 25/02/2020, un altro quesito chiedendo l'ulteriore conferma che i test Hiv da me eseguiti in Ospedale non fossero nemmeno i test rapidi Hiv che vengono eseguiti su sangue " in ambito sanitario, presso ambulatori medici in presenza di personale qualificato o nell'ambito di iniziative di sensibilizzazione sul territorio" di cui parla il sito dell'Istituto Superiore di Sanità. A questo quesito mi è stato risposto, in sostanza, che, se il risultato del test mi era stato consegnato dopo minuti allora era un test rapido, se avevo aspettato qualche giorno era un test tradizionale. Le pongo le seguenti domande, pregandola di rispondere personalmente così da evitare equivoci: 1) Negli Ospedali pubblici non sono fatti soltanto i test Hiv tradizionali e non i test rapidi? 2) Posso dubitare di avere eseguito un test Hiv tradizionale in Ospedale, perché è vero che il risultato del test l'ho ritirato dopo 2 giorni, ma, come ho spiegato, è anche vero che nel referto c'era scritto che il test era stato eseguito lo stesso giorno in cui ho fatto il prelievo di sangue ? 3) Posso escludere di avere eseguito in Ospedale due test "rapidi", compresi quelli fatti "in ambulatori medici o ambito sanitario di cui parla il sito dell'Iss? 4) Infine, visto che mi è stato detto (in risposta al mio quesito del 25/02/2020) che, sia per test rapidi che per quelli tradizionali valgono comunque il periodo finestra di 3- 6 mesi per il test di III generazione, e di 30-40 giorni per il test di IV generazione, perché per il test di III generazione considerate un periodo finestra così lungo, visto che tutte le fonti (compresa la vostra Homepage) dicono che è definitivo dopo 90 giorni (3 mesi quindi) dall'evento a rischio, e non dopo 6 mesi ?
Risposta di :

Salve,
rispondiamo per punti:
1) ogni ospedale può decidere che tipo di test utilizzare in base alla propria organizzazione interna e disponibilità, l'importante è che siano test riconosciuti scientificamente come validi (e viene sempre espressa la tipologia di test eseguita);
2) i test vengono iniziati poco dopo il prelievo per evitare che il sangue si alteri col tempo, ciò che varia è la durata del test (come già specificato);
3) non abbiamo modo di saperlo per i motivi di cui al punto 1;
4) perché un'indicazione eccessivamente precisa potrebbe generare più confusione di un periodo di tempo più lungo.
In ogni caso, visto e considerato quanto da lei riportato nei vari quesiti, possiamo ribadirle che gli esiti degli esami da lei eseguiti possono essere considerati definitivi.
Cordiali saluti,

D. Pavia e Prof. Giovanni Guaraldi